Economia
November 29 2017
Theresa May, primo ministro del Regno Unito, incontrerà Jean-Claude Juncker, presidente della Commissione Ue, nella giornata di lunedì 4 dicembre. In quell’occasione, quasi di sicuro, la premier britannica parlerà di soldi. Sono quelli che il governo di Londra dovrà pagare a Bruxelles per portare a termine la Brexit, l’uscita della Gran Bretagna dal’Ue, decisa dai cittadini d’Oltremanica con un referendum del giugno 2016.
Il conto da versare è salatissimo: tra 60 e 65 miliardi di euro secondo il quotidiano Guardian o fino a 55 miliardi secondo il Financial Times, che parla di una sorta di “resa” di Londra alle richieste dell’Ue. Le cifre sono state raccolte come indiscrezioni dai giornali e bisognerà probabilmente attendere le prossime settimane per conoscere i numeri più nel dettaglio.
Quel che sembra quasi certo è che Londra sarà costretta a pagare e pagherà molto. Per quale motivo? La ragione è che l’Unione Europea ha delle passività finanziarie e degli impegni di spesa già assunti, a cui la Gran Bretagna deve contribuire come stato membro. Alcuni investimenti e alcuni piani per le infrastrutture e il lavoro sono ormai in cantiere, altri lo saranno nel biennio 2019-2020.
Poi ci sono varie voci di costo come il rimborso dei prestiti comunitari concessi al Regno Unito o le pensioni da pagare ai cittadini europei residenti in Gran Bretagna. Non va dimenticato, però, che l’Unione Europea ha delle attività patrimoniali, tra liquidità finanziarie e immobili, sulle quali Londra può in teoria fare qualche rivendicazione, in qualità di ex stato membro.
Tirando le somme, secondo i giornali d’oltremanica, il governo di Londra dovrà comunque mettere mano al portafoglio e sborsare appunto una somma considerevole, vicina a quella stimata nei mesi scorsi dagli analisti di Bruegel, che avevano calcolato una cifra compresa tra 45 e 65 miliardi di euro in tutto. Che la Brexit non fosse una passeggiata lo pronosticavano in molti. Ma ora si avvicina il momento di sapere davvero il reale costo della dipartita del Regno Unito dall'Europa.