Musica
November 22 2021
«Nessuno avrebbe scommesso saremmo stati qui a ricevere questo premio. Nessuno eccetto, ARMY. Eccetto tutti voi. Sette ragazzi dalla Corea, uniti dall’amore per la musica, hanno incontrato l’amore e il sostegno di ARMY in tutto il mondo. Tutto questo è un miracolo».
Il leader dei BTS, Kim Namjoon, parla di “miracolo” dal palco degli American Music Awards dopo aver vinto il premio come Artist of the Year. È la prima volta nella storia delle premiazioni che un artista asiatico riceve questo riconoscimento. Un successo che arriva quattro anni dopo il debutto della band coreana negli Stati Uniti, proprio su quel palco.
«Tutto quello che volevamo fare era rendere le persone felici con la nostra musica» ha aggiunto Jeon Jungkook, il più giovane del gruppo ribattezzato “golden maknae” (il giovane d’oro, ndr) per il suo incredibile talento. «Crediamo che questo premio sia per noi l’inizio di un nuovo capitolo».
Il prossimo capitolo potrebbe essere scritto tra meno di 48 ore con l’annuncio delle nomination per i Grammy Awards. Butter, il singolo che concorre in diverse categorie, è stata indubbiamente una delle canzoni più popolari quest’estate, nonostante le critiche. È stata la stessa Billboard a tacciare i BTS di aver manipolato le classifiche, spingendo la loro fanbase ad acquistare la canzone in massa per guadagnarsi il numero uno. Insinuazioni a cui Min Yoongi ha risposto indirettamente anche ieri sera, sottolineando come i BTS non siano nuovi arrivati nell’industria musicale.
Nonostante la vittoria, i BTS - forse più di chiunque artista - si trova a essere bersaglio di xenofobia. Quando Spotify ha annunciato che Adele ha battuto il record per il maggior numero di stream in un giorno con 19,8 milioni di stream, in molti hanno sottolineato come fossero in realtà i BTS i detentori di questo titolo, con un milione di stream in più. Peccato che 10 milioni di stream siano stati cancellati per “non ammissibilità” secondo le regole della piattaforma di streaming; decisione che ha portato a più di una riflessione sulla obsolescenza nel modo di calcolare il successo di una canzone. Una ricerca condotta da Midia, ad esempio, ha messo in evidenza come Easy on Me abbia registrato un calo di circa cinque milioni di stream a una settimana dalla pubblicazione, mentre Butter, a sei settimane di distanza, abbia mantenuto costante il flusso di riproduzioni.
I due artisti sono stati paragonati ad altri due prodotti d’intrattenimento che hanno segnato il mercato di quest’anno. L’ultimo Bond di Daniel Craig con 500 milioni di dollari incassati al botteghino e Squid Game, con i suoi 132 milioni di spettatori globali. Un prodotto prettamente occidentale, spinto da un massiccio piano di marketing, e una serie su cui neppure Netflix aveva scommesso più di tanto. La domanda sorge spontanea: cosa è oggi al centro delle nostre conversazioni tra amici?
Parlare oggi, dopo la vittoria dei BTS, di “fenomeno Corea” è riduttivo. Quello che sta accadendo a livello globale non è un fenomeno temporaneo è un vero e proprio movimento culturale. Per elencare solo qualche numero, il loro concerto online Sowoozoo ha venduto 1,33 milioni di biglietti da 195 diverse regioni del mondo e, grazie alla loro partnership con McDonald’s, la catena di fast food ha visto un aumento delle vendite del 26,9%. Tornando a parlare degli AMA’s, il 90% dei presenti nel pubblico hanno dichiarato di essere lì per i BTS. Nessun altro.
Insieme al titolo di Artist of the Year, ieri sera i BTS hanno vinto anche come Favorite Pop Duo or Group e Butter si è guadagnata il titolo di Favorite Pop Song. «Ho amato i premi, ho amato le esibizioni, ma la cosa migliore è stata rivedere voi» ha scritto Namjoon su Twitter dopo la cerimonia di premiazione. I BTS si preparano infatti a quattro date a Los Angeles (70.000 posti andati sold out in pochi minuti), ma quello che i fan aspettano è l’annuncio del tour mondiale e di un nuovo album.