Caccia di sesta generazione; la Svezia molla il Tempest e balla da sola
La corsa al caccia di sesta generazione continua anche nel Nord Europa. Una cosa accomuna la tradizione svedese con quella francese in fatto di caccia: sono nazioni che finora hanno ballato da sole. Finora è dovuto perché, almeno la Francia, sta ora trainando il programma Fcas, mentre la Svezia, dopo essersi sfilata dal progetto Tempest e dopo che l’azienda di riferimento dello Stato, la Saab, aveva ricevuto nel mese di marzo un ordine dall'Amministrazione svedese per gli equipaggiamenti della Difesa, ha deciso di proseguire nella definizione di un suo progetto.
L’ordine che la Difesa di Stoccolma ha staccato a Saab riguarda studi concettuali finalizzati ai futuri caccia e ai sistemi aerei senza equipaggio, e a fronte di una collaborazione attivata con Gkn Aerospace, il 20 maggio Peter Nilsson, capo della divisione dei programmi futuri di Saab, ha rivelato alcuni primi dettagli del sistema di combattimento aereo di prossima generazione definito Ffs, ovvero un nuovo caccia monomotore che nelle intenzioni di Stoccolma dovrebbe sostituire il Gripen-E, il quale tra un ventennio sarà ormai afflitto da obsolescenza. Lo studio preliminare si dovrà concludere nel 2025 e successivamente Saab lancerà la fase di selezione e sviluppo delle tecnologie ritenute rilevanti, un periodo dalla durata definita di quattro anni. Soltanto dopo, ovvero dal 2031 in poi, si procederà allo sviluppo vero e proprio di un prototipo volante che precederà la produzione.
A oggi l’idea sarebbe quella di realizzare un velivolo leggero simile al russo Sukhoi Su-75 Checkmate, anch’esso in grado di operare insieme con droni come i velivoli dei programmi Gcap e Fcas, che sia multiruolo e che conservi parte della filosofia operativa dei Gripen. Per questo motivo gli studi concettuali inclusi nel contratto si svolgeranno parallelamente all'aggiornamento tecnico delle varianti C e D dell’attuale caccia da parte di Saab e all'introduzione del Gripen-E in Svezia e Brasile. Nel febbraio 2024 la stessa azienda è stata incaricata di fornire quattro ulteriori caccia Gripen in variante C/D per l'aeronautica militare ungherese, basandosi su un precedente accordo per la fornitura di una quindicina di unità. Lars Tossman, capo della divisione Aeronautics di Saab, ha dichiarato: “Avendo recentemente sviluppato il Gripen-E e l’aereo da intelligence GlobalEye, disponiamo della tecnologia e delle conoscenze ingegneristiche per portare avanti il futuro concetto di caccia. Ciò significa che continueremo a fornire soluzioni innovative per soddisfare le future esigenze operative delle forze armate svedesi e di altri clienti.” Globaleye è la piattaforma aerea di preallarme e controllo costituita da una suite di sensori che utilizzano il radar Erieye-Er e un sistema di missione realizzati Saab, entrambi installati sugli aeroplani a lungo raggio Bombardier Global 6000, nati per trasporto executive e quindi opportunamente modificati.
Scelto da Svezia ed Emirati Arabi Uniti, l’aeroplano sarebbe in valutazione anche dalle Forze aeree di Francia e Canada. Saab ha anche annunciato svilupperà ulteriormente le collaborazioni con le parti interessate che lavorano con tecnologie emergenti e che svolgerà un ruolo importante anche nei futuri sistemi aerei da combattimento esplorando anche le opportunità offerte dalla Defense Innovation Initiative del governo svedese e dal Defense Innovation Accelerator for the North Atlantic (Diana) della Nato. Dietro questa sigla c’è il progetto per fornire alle aziende della Difesa della regione nord-atlantica le risorse, le reti industriali e la guida per sviluppare tecnologie innovative in materia di difesa e sicurezza.
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