Calcio
February 09 2023
Nell'ultimo calciomercato invernale la Serie A ha movimentato una manciata di milioni di euro, così pochi da non comparire nemmeno tra le dieci leghe che a livello mondiale (ma sono quasi tutte concentrate in Europa) hanno sviluppato volumi d'affari in trattative e scambi di calciatori. La lettura del FIFA International Transfer Snapshot January 2023 conferma tutte le sensazioni percepite nelle stanche settimane a mercato aperto, in cui i nostri club sono rimasti fondamentalmente fermi o hanno cercato di resistere agli assalti provenienti da fuori per i giocatori che ancora hanno un appeal a livello internazionale.
La Serie A è ancora al tempo del Covid mentre il resto d'Europa si è ripreso e in un caso, la solita Premier League inglese, corre finanziando tutto il sistema. Nel database Fifa le nostre squadre hanno fatto registrare 80 trasferimenti in ingresso: -19% rispetto al 2022 e poco più che nel 2020 e 2021, gli anni del grande freddo pandemico. A livello di spese si sono fermate a 24 milioni di euro con un crollo del 78% e un dato migliore solo rispetto a quello del 2018. Presidenti e dirigenti hanno pensato ad incassare: il saldo è stato positivo per oltre 40 milioni. La cinghia è stretta, insomma, e per restare competitivi nelle coppe internazionali servirà competenza e fantasia oltre a un piano di rilancio complessivo che parta da stadi e infrastrutture e finisca con l'occuparsi anche di vivai e formazione.
Nel complesso, invece, gennaio 2023 è stata una finestra da record per il calciomercato. A livello mondiale sono stati battuti il primato di movimenti (4.387) e quello di spese: 1,46 miliardi di euro, erano meno di un miliardo nel 2022 e addirittura 550 milioni di euro nel 2021 travolto dagli effetti della pandemia. Ovviamente quasi tutto il capitale è stato investito partendo dall'Europa che ha fatto la parte maggiore con 1,3 miliardi di euro. E dentro questo micro cosmo ha spiccato la Premier League con 834 milioni di euro. Le altre si sono accontentate delle briciole, ma non è una novità. La Ligue1 francese, seconda nella classifica delle spese, ha staccato assegni per 121 milioni di euro ben bilanciati, però, dagli ingressi che hanno consentito un saldo positivo di 95 milioni.
Ultima curiosità: si investe quasi solo sui giovani. Anzi, giovanissimi perché i calciatori della fascia tra 18 e 23 anni hanno mosso tre quarti del giro d'affari complessivo di tutta la finestra invernale. Altro segnale chiaro di quale sia la direzione da prendere per il calcio italiano se vuole rimanere a galla: formare talenti, rendere più forti le proprie squadre e avere giocatori da spendere sul mercato per finanziarsi e reinvestire.