Economia
December 01 2023
Fine, o quasi. La lotta all’inflazione sembra essere a buon punto, stando agli ultimi dati. A novembre, secondo le stime preliminari dell’Istat l’inflazione è più che dimezzata rispetto al mese precedente, attestandosi allo 0,8% contro l’1,7% di ottobre. Un valore che non si vedeva da marzo 2021. E guardando a tutta Europa si è passati dal 2,9% al 2,4% in un mese. La ricetta della Bce sui tassi di interesse sta portando i suoi frutti? Si può dire di si; il caro prezzi era infatti dovuto non ad un calo della domanda ma da contingenze legate al caro energia. Le politiche energetiche stanno dunque funzionando.
E infatti sono i prezzi dei Beni energetici quelli più in netta flessione in novembre. Una forte decelerazione sia di quelli regolamentati (da -17,7% a -22,5%) sia di quelli non regolamentati (da -31,7% a -36,0%). Contribuiscono al rallentamento dell’inflazione anche i prezzi dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +5,5% a +4,6%) e dei Servizi relativi ai trasporti (da +4,0% a +3,5%). E il carrello della spesa? Rallentano gli alimentari lavorati (da +7,3% a +6,3%), ma accelerano gli Alimentari non lavorati (+0,7%) passando da +4,9% a +5,8%. L’iniziativa del “carrello della spesa anti inflazione” è stato quindi un flop: non c’è stato l’effetto antinflazione voluto dal governo, anzi.
L’inflazione continua a calare anche nell’area euro. A novembre ha raggiunto il 2,4% (contro le stime che la davano al 2,8%) dal 2,9% di ottobre e dal 4,3% di settembre. Anche per i Paesi dell’Eurozona a guidare la flessione sono i prezzi dell’energia, scesi dell’11,5% rispetto a ottobre. Sempre in crescita, ma meno, i prezzi del comparto alimentare-tabacco: + 6,9%, dal +7,4% di ottobre.
L’obiettivo dell’inflazione al 2% che ha guidato la Banca centrale europea in tutti questi mesi nella politica monetaria sembra quindi avvicinarsi. E questo spinge a essere ottimisti sulla riunione di dicembre di Francoforte, quando ci sarà la prossima decisione sui tassi di interesse. È ora di cambiare rotta e in molti, compreso il neogovernatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, chiedono alla Lagarde di essere cauta nel perseverare nella politica restrittiva di questi mesi. Come a dire: l’aumento continuo dei tassi d’interesse (unito alle politiche energetiche) ha dato i suoi frutti e l’inflazione è ora sulla retta via. Ma ha anche frenato l’economia, l’Europa è in recessione e continuare su questa strada vuol dire fermare ancora consumi, produzione e economia. Come si è stati veloci e pronti ad alzare i tassi, ora è auspicabile essere veloci e pronti a riabbassarli.