Moda
December 08 2021
Si aprono i libri mastri del calzificio Luigi Ciocca, fondato il 17 ottobre del 1912, dove fra conti e bilanci e foto di archivio della vita operaia e imprenditoriale si raccontano i cambiamenti sociali del Bel Paese.
L’azienda tessile, guidata ancora oggi dalla famiglia alla sua quarta generazione, mai è stata doma di imprese e nuove avventure, ampliata negli ultimi anni dall’importante reparto maglieria che affianca la cultura della calza, e prossima a festeggiare nel 2022 i primi 110 anni di attività.
Negli archivi contabili, in quelli storici e materici, si racconta il passaggio da Milano, prima sede, alla sede di Quinzano, prima con l’ausilio dei cavalli, poi con le auto storiche e le motorette, Vespa, Lambretta e Galletto, ritratte insieme alla vita operaia anch’essa in trasformazione.
La prima rivoluzione industriale che stravolse l’economia è ritratta con groupage di lavoratori più tristi e smagriti, divenuti belli ed eleganti nel boom della ricostruzione, quando lavorare in fabbrica negli anni Cinquanta e Sessanta divenne piacevole e il paternalismo buono dell’imprenditore si estese al tempo libero e alla cura dell’intero benessere del paese.
Le testimonianze degli anni Settanta riportano l’espansione dell’automazione e da allora, il tecnicismo industriale piano piano rovescia l’equazione uomo-macchina.
Il figlio Giuseppe Ciocca guida l’impresa in questi sessant’anni cruciali, con capacità e determinazione, e sigilla il suolo del calzificio quale azienda leader in Italia.
Michele e Filippo Ciocca, la dirigenza attuale, ha in mano l’eredità del successo di questa storia aziendale e d’eccellenza organizzativa, e la capacità di introdurne le innovazioni digitali e imprenditoriali dell’era contemporanea.
Non solo con l’acquisizione di macchinari di ultima generazione che permettono di mantenere la tradizionale lavorazione dei filati, ma anche con l’arrivo di nuove realtà come il brand Druhmor e le attività di tutela dell’ambiente, dal controllo del fabbisogno energetico, l’introduzione del fotovoltaico e la perfetta sintonia con l’ambiente.
Il comparto produttivo Ciocca è oggi suddiviso fra calzificio multi differenziato e segmentato per tipologie, e la maglieria, con i brand Rosso Puro, Heritage e Druhmor, ultimo progetto nato nel 2006 dall’acquisizione del marchio storico nato nel 1770 a Drumfries, in Scozia.
Le maglie Druhmor hanno conquistato una clientela vip internazionale, dalla Famiglia Reale Inglese al Re di Norvegia, da attori del calibro di Audrey Hepburn e James Stewart e influenti personaggi del jet set. Fu proprio grazie a Gianni Agnelli, infatti, che l’originale motivo del ‘razor blade’ divenne un’icona e prese il nome di biscottino, regalato agli amici durante le festività, esattamente come fece la famiglia di Barilla a Cortina come regalo ai suoi ospitati in vacanza.
Con l’acquisizione del marchio inglese da parte del Gruppo Ciocca e il conseguente trasferimento della produzione dalla Scozia in Italia, il brand ha visto aprire i primi negozi monomarca e la presentazione di una collezione non più incentrata esclusivamente sulla maglieria bensì ampliata al total look.
Milano, Torino, Forte dei Marmi, Alassio e St. Moritz, sono le nuove destinazioni dei prodotti knitwear e prèt-à-porter, che si possono acquistare anche nei principali Department Store e in oltre 240 canali multibrand, comprese le speciali vetrine dedicate all’interno di hotel di lusso.
Le linee invernali di Drumohr interpretano le atmosfere raffinate e surreali di The Grand Budapest Hotel, capolavoro visionario del regista americano Wes Anderson.
La medesima palette cromatica che caratterizza l'estetica rarefatta, emblematica della celebre pellicola interpretata da Ralph Fiennes.
Parallelamente, alcuni pezzi hanno tratto ispirazione dal climax dello Chateau Marmont, storica location di Los Angeles, teatro di celebri e intriganti intrecci amorosi, acquisendone i rimandi glam e cinematografici.
Avvolgenti cardigan in lana merino, pullover in lambswool lavorati a intarsi garzati, morbidi cashmere con treccia a rombo o a nido d'ape accanto a pull basici e altri passepartout quotidiani, pronti per essere indossati nelle occasioni formali ma anche nel weekend insieme a caldi giubbini, peacoat antifreddo e pantaloni urbani.
Le variazioni cromatiche abbracciano nuance sature come il color petrolio, il blu di Persia, il giallo ocra e l'arancio, i grigi e i naturali, alternate a mini e macro stripes orizzontali.
L'iconica fantasia ‘razor balde’, il 'Biscottino', viene anch’essa reinterpretata in nuove varianti dalle tonalità complementari oppure con magnetiche versioni bicolor a contrasto.