Siccità in Tanzania
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Fame nel mondo: 108 milioni di malnutriti nel 2016

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10 marzo 2017. Una donna di nome Nyadual Goknyang, indebolita da una prolungata mancanza di cibo, si riposa su una branda all'interno di una tenda a Ngop, in Sud Sudan, dove il Norwegian Refugee Council (NRC) sta fornendo cibo a più di 7.100 persone. In due regioni del Paese è ufficialmente in atto una carestia.
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14 marzo 2017. Un gruppo di rifugiati interni riceve cibo e aiuti in un campo di accoglienza a Maiduguri, in Nigeria. Oltre 1,8 milioni di persone stanno affrontando in Nigeria una grave crisi alimentare.
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11 marzo 2017. Degli uomini intenti a cercare materiale di recupero in una discarica alla periferia di Sana'a, in Yemen. Centinaia di migliaia di persone nel Paese stanno soffrendo la fame e sono in disperata attesa di aiuti, dopo due anni dall'inizio della guerra civile.
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15 marzo 2017. A Baidoa, capoluogo della regione di Bay, in Somalia, un bambino malnutrito viene pesato da un operatore di un programma finanziato dall'UNICEF che offre soccorso alla popolazione sfollata dalle aree colpita dalla siccità.
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10 marzo 2017. Nella sua casa a Ngop, in Sud Sudan, un bambino mangia con un mestolo del cibo distribuito dal Norwegian Refugee Council (NRC), che qui fornisce mais, lenticchie, olio e una miscela di soia e mais a più di 7.100 persone. Nel Sud Sudan 100.000 persone stanno affrontando la fame e un altro milione è sull'orlo della carestia.
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26 marzo 2017. Una bambina di fronte alla tenda dove vive attualmente con la sua famiglia, nel campo di accoglienza per rifugiati interni alla periferia di Qardho, nella regione semi-autonoma del Puntland, in Somalia.
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15 marzo 2017. Tre fratelli di nome Saikon, Maitey and Lowassa camminano accanto alla carcassa di uno dei 422 capi di bestiame che la loro famiglia ha perso a causa della siccità, nel distretto di Kilosa, in Tanzania.
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14 marzo 2017. Una donna con il suo bambino portato sulla schiena lega insieme delle frasche per costruirsi un riparo in un accampamento improvvisato alla periferia di Baidoa, nella regione sud-occidentale di Bay, in Somalia, dove dove ogni giorno giungono migliaia di persone in fuga dalle aree prosciugate dalla siccità.
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28 febbraio 2017. Due bambini giocano sotto un rubinetto dell'acqua durante una pausa delle lezioni in una scuola supportata dall'Unicef all'interno del campo per sfollati interni a Maiduguri, nello Stato del Borno, in Nigeria, dove è in corso una devastante crisi umanitaria, con milioni di persone colpite dalla malnutrizione.
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15 marzo 2017. Una donna dà da mangiare al figlio malnutrito presso l'ospedale di Baidoa, capoluogo della regione di Bay, in Somalia, dove l'UNICEF finanzia un programma che offre soccorso alla popolazione sfollata dalle aree colpita dalla siccità e dal colera.
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11 marzo 2017. Delle donne trasportano del materiale recuperato da una discarica alla periferia di Sana'a, in Yemen. Centinaia di migliaia di persone nel Paese stanno soffrendo la fame e sono in disperata attesa di aiuti, dopo due anni dall'inizio di una guerra civile.
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15 marzo 2017. Un gruppo di donne trasporta legna da ardere alla periferia di Baidoa, capoluogo della regione di Bay, in Somalia, dove ogni giorno giungono migliaia di persone in fuga dalle aree prosciugate dalla siccità.
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16 marzo 2017. Una donna di nome Christina Ole Moya posa per una foto a Sokoine, in Tanzania, mostrando il chilo scarso di farina di mais con cui dovrebbe sfamare la sua famiglia di 20 persone. Dallo scorso anno, parti della Tanzania sono state fortemente colpite dalla siccità. L'insicurezza alimentare colpisce molte famiglie, che devono sopravvivere con un pasto al giorno.
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14 marzo 2017. Uomini e bambini si riparano sotto un albero dal sole torrido del pomeriggio, davanti a una capanna di fortuna alla periferia di Baidoa, nella regione sud-occidentale di Bay, in Somalia, dove dove ogni giorno giungono migliaia di persone in fuga dalle aree prosciugate dalla siccità.
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14 marzo 2017. Un campo di grano prosciugato dalla siccità a Maiduguri, in Nigeria. Nel Paese oltre 1,8 milioni di persone stanno affrontando una grave crisi alimentare.
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15 marzo 2017. Un ragazzo indebolito dal colera viene aiutato a sdraiarsi su una barella al suo arrivo all'ospedale di Baidoa, capoluogo della regione di Bay, in Somalia, dove l'UNICEF finanzia un programma che offre soccorso alla popolazione sfollata dalle aree colpita dalla siccità e dal colera.
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14 marzo 2017. Dei bambini si riparano dal sole sotto una tenda di fortuna, in un accampamento improvvisato alla periferia di Baidoa, nella regione sud-occidentale di Bay, in Somalia, dove dove ogni giorno giungono migliaia di persone in fuga dalle aree prosciugate dalla siccità.

La tragedia della fame nel mondo è tutt'altro che estirpata e lo spettro della malnutrizione continua ad affliggere il pianeta con 108 milioni di affamatinel 2016. È quanto denuncia un rapporto del Food Security Information Network diffuso il 31 marzo scorso, che indica come maggior responsabile di questa infinita tragedia il mix letale di conflitti, aumento record dei prezzi delle derrate alimentari e condizioni climatiche estreme.

Gli affamati aumentati del 35% in un anno
Frutto del lavoro coordinato di Unione Europeaa, FAO, Programma alimentare mondiale (PAM), dell'agenzia statunitense Usaid e di alcune altre organizzazioni regionali, il dossier evidenzia che rispetto al 2015, quando gli affamati erano 80 milioni, il numero di persone in situazione di "grave insicurezza alimentare" è aumentato del 35%. Il riferimento è ai soggetti che, già sofferenti di malnutrizione acuta, non hanno mezzi di sostentamento sostenibili, come le tante famiglie africane costrette ad abbattere i loro capi di bestiame per sopravvivere.

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El Niño, si legge nel dossier, è reso ancor più micidiale dai cambiamenti climatici e causa eventi estremi con temperature molto elevate, siccità e inondazioni. In nove delle più gravi crisi umanitarie individuate, la guerra civile è una delle cause principali di fame. 

I Paesi a rischio carestia 
Secondo gli esperti che hanno stilato il rapporto, la già grave situazione peggiorerà quest'anno per la carestia che minaccia principalmente Sud Sudan, Somalia, Yemen e nord-est della Nigeria, nell'ambito di una crisi che investe però anche altre zone del Corno d'Africa e dell'Africa orientale e meridionale. 

Secondo l'UNICEF, in questi quattro Paesi quasi 16 milioni di persone sono a rischio di morte per fame. E 22 milioni di bambini sono malnutriti, colpiti da malattie che diventano incurabili solo per mancanza di farmaci e privi di sufficiente acqua. Un milione e quattrocento mila di loro potrebbero non farcela entro quest'anno. 

Un milione di persone potrebbe morire per mancanza di cibo in Sud Sudan, dove la carestia è stata dichiarata in due contee. La Somalia ha istituito lo stato di emergenza a causa della siccità: ad altissimo rischio 2,9 milioni di somali. Nella Nigeria nordorientale la malnutrizione colpisce vaste aree dove sono attivi i terroristi islamici di Boko Haram. In Yemen, dove da oltre 2 anni è in corso una guerra civile, da gennaio a oggi il numero di persone che non sanno se e dove troveranno qualcosa da mangiare è salito da 4 a 7 milioni.

Oltre alle aree a rischio carestia, Paesi come l'Iraq, la Siria (e i rifugiati siriani nei Paesi confinanti), il Malawi e lo Zimbabwe hanno sperimentato una diffusa insicurezza alimentare. "Siamo in grado di fermare questa strage", ha sottolineato José Graziano da Silva, direttore generale della FAO, chiedendo alla comunità internazionale di "intensificare gli sforzi per salvare, proteggere e investire nei mezzi di sussistenza rurale". 

Trump vuole tagliare gli aiuti
Laddove il Sottosegretario Onu per gli Affari umanitari, Stephen O'Brien, intervenendo in sede di Consiglio di Sicurezza nelle settimane scorse, ha parlato della "peggior carestia dalla creazione delle Nazioni Unite" (1945), negli stessi giorni il presidente USA Donald Trumpproponeva un taglio del 28 per cento(pari a 10,9 miliardi di dollari) agli aiuti esteri, minacciando di cancellare lo storico ruolo degli Stati Uniti quale principale Paese donatore di fondi per le emergenze.

Se i tagli verranno approvati dal Congresso e gli Stati Uniti non contribuiranno a risolvere l'attuale crisi africana, sottolineano alcuni esperti interpellati dall'agenzia AP, le crescenti siccità e carestia del continente potrebbero avere ampie conseguenze, inclusa una nuova ondata di migranti verso l'Europa e un rafforzamento dell'appoggio ai gruppi estremisti islamici.

Come ha osservato Ertharin Cousin, direttrice del PAM, non si tratta solamente di una questione umanitaria, poiché "la fame acuisce le crisi, alimentando l'instabilità e l'insicurezza": "quella che oggi è una sfida per la sicurezza alimentare, domani diventerà una sfida per la sicurezza tout court. È una corsa contro il tempo e il mondo deve agire ora per salvare la vita a milioni di persone". 

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