Economia
November 10 2014
Chi è il successore di Luigi Angeletti a capo della Uil? Un siciliano che ha provato sulla sua pelle cosa siano il lavoro nero, la vita in fabbrica, le lotte per la legalità e le minacce della mafia. Carmelo Barbagallo, dalla prossima settimana segretario generale dell'Unione Italiana del Lavoro, ha iniziato a lavorare all'età di 8 anni e ora che ne ha 67 non è affatto spaventato dalla nuova prova a cui lo chiama il sindacato: "Io non sono anziano", ama dire, "ho solo iniziato prima". Per un lungo percorso che, dopo cinque anni di lavoro minorile, un anno di lavoro nero e tre mesi di apprendistato, lo ha portato a un primo contratto regolare in una concessionaria d'auto, quindi - appena quindicenne - in un negozio di barbiere per poi passare a un pastificio, una cooperativa ittica, un magazzino di smistamento postale e, infine, all'assunzione come operaio specializzato alla Fiat della sua Termini Imerese, dove ha appunto iniziato l'esperienza sindacale.
Già segretario generale aggiunto da gennaio scorso, Barbagallo (sposato, con due figli e altrettanti nipoti), sarà ufficialmente nominato in occasione del Congresso in programma a Roma dal 19 al 21 novembre. Dopo di che il premier Matteo Renzi dovrà stare attento - per non acuire i già tesi rapporti con le forze sindacali - a non ripetere quel "Lei chi è?" rivolto a Barbagallo lo scorso ottobre al tavolo di Palazzo Chigi, con pronta risposta ("Imparerà a conoscermi") da parte del diretto interessato, che ha poi riferito il siparietto alla stampa. E che in queste ultime settimane, al di là delle mancate presentazioni, si è mostrato molto critico con il governo, minacciando lo sciopero generale non solo dei lavoratori pubblici ma di tutti quelli - anche nel privato - in attesa del rinnovo contrattuale. "In totale", ha affermato Barbagallo proprio durante la presentazione del prossimo Congresso della Uil, "sono sette milioni di lavoratori, di cui tre nella pubblica amministrazione. Se non avremo risposte dal governo faremo lo sciopero, ma vogliamo arrivarci insieme agli altri sindacati".
Abituato ai duri confronti sindacali, Barbagallo non si è mai tirato indietro anche nelle battaglie civili in difesa della legalità, che in passato lo hanno reso bersaglio della mafia. In particolare, dopo le parole pronunciate in occasione dei funerali del suo amico Domenico Geraci, il sindacalista della Uil assassinato a Caccamo nel 1998, Barbagallo fu fatto segno di gravi atti intimidatori, mentre in precedenza un colpo di fucile esploso nella sua abitazione l'aveva lasciato miracolosamente incolume.
Nel giugno del 2000, con Angeletti segretario generale, Barbagallo è stato eletto nella Segreteria confederale nazionale con delega all'organizzazione: in questa veste, a partire dalla Conferenza nazionale di Bellaria del 2012, ha ideato, progettato e avviato la riforma organizzativa della Uil, la cui completa attuazione si propone di generare la nascita di un più snello ed efficiente "sindacato a rete".