Economia
March 30 2020
L'Inps ha chiarito le modalità che le aziende devono seguire per poter accedere alla cassa integrazione in deroga, misura straordinaria prevista dal decreto legge 18/2020 per tutelare imprese e lavoratori nel corso dell'emergenza Coronavirus.
La circolare 47/2020 spiega che per richiedere la cassa integrazione in deroga per un periodo massimo di 9 settimane non serve l'accordo sindacale, ma basta un'informativa ed è possibile richiederla anche se non sono state preventivamente godute le ferie. Nonostante non serva l'accordo sindacale, però, le imprese hanno l'obbligo di informare le parti sociali e di aprire un confronto della durata massima di tre giorni, atto comunque non vincolante per l'autorizzazione a procedere.
Il periodo coperto dal decreto è quello che va dal 23 febbraio 2020 al 31 maggio 2020 e nella causale bisogna specificare "Covid-19 nazionale". Le imprese che si trovano sul territorio delle ex zone rosse e gialle hanno la possibilità di chiedere che il periodo di Cassa integrazione straordinaria venga raddoppiato.
La Cigo, spiega Inps, può essere chiesta anche se è stato consumato il plafond "ordinario".
L'azienda, informa la circolare, "può anticipare le prestazioni e conguagliare gli importi successivamente nel modello F24". Vista l'emergenza, però, l'azienda ha anche la di richiedere il pagamento diretto ai lavoratori da parte dell'Inps.
L'Istituto nazionale di previdenza specifica che possono ottenere la cassa in deroga i datori di lavoro che non hanno nel loro inquadramento previdenziale la tutela alla Cigo, al fondo integrazione salariale (Fis) o ai fondi bilaterali.
Da questo consegue che avranno la possibilità di accedere alla prestazione anche le aziende che hanno la sola tutela Cigs (cassa integrazione guadagni) come quelle della grande distribuzione organizzata e le agenzie di viaggio con più di 50 dipendenti.
Il problema è che la procedura di richiesta della cassa integrazione in deroga è molto lunga e complessa e le regole cambiano da regione a regione. Il datore di lavoro, quindi, deve prima inoltrare richiesta alla regione e poi all'Inps e una volta che l'Inps prende in considerazione la domanda richiede a sua volta all'azienda tutti i dati necessari in un ping pong di autorizzazioni che può protrarsi per oltre un me.
per fortuna nella notte è stato siglato un accordo tra la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, l'Abi, associazione bancaria italiana, i sindacati e le organizzazioni imprenditoriali per l'anticipo dell'assegno da parte delle banche. I lavoratori potranno quindi rivolgersi a uno degli istituti di credito aderenti alla convenzione e, compilando un modulo (allegato alla convenzione che è stata sottoscritta), chiedere il versamento anticipato fino a 1.400 euro parametrato sul periodo di cassa per un massimo di nove settimane.