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September 14 2024
L’Italia, come e forse più di ogni terra del Vecchio continente, è ricca di castelli. Erano i centri della vita feudale, spesso difesi da un fossato, a guardia di un territorio coltivato, di boschi, di piccoli borghi. Di quel disegno, oggi restano solo tracce, tuttavia sono moltissimi i castelli non solo rimasti in piedi, ma rinati come hotel di lusso, luoghi perfetti per una fuga dal tempo presente e l’immersione, con ogni comfort, in un mondo aristocratico quando non fiabesco. O scenario di sogno per matrimoni: l’Italia, grazie a manieri come questi, è ormai posizionata in alto nella classifica delle «wedding destination», settore non trascurabile del turismo internazionale. «Oh che bel castello», viene subito da dire appena ci si avvicina al Castello Dal Pozzo, a Oleggio, sulle rive piemontesi del lago Maggiore. Attorno, perfettamente conservato, prospera un maestoso parco all’inglese: circa 24 ettari di alberi secolari, viali frondosi con i primi segni dell’imminente autunno, grotte, ruscelli, laghetti (e probabilmente spiritelli buoni che proteggono gli ospiti a passeggio). Le origini di Castello Dal Pozzo conducono al IX secolo, poi venne riedificato nel XVII secolo dai discendenti della famiglia Visconti e finalmente trasformato, nell’Ottocento, in castello neogotico-vittoriano, su progetto dell’architetto Richard Popwell Pullan.
Ma se è quel che è, se l’atmosfera che vi si respira è davvero unica e fa sentire principi (si scusi l’esagerazione), il merito è della famiglia Dal Pozzo d’Annone, che vi abita da generazioni e lo gestisce con elegante grazia. La proprietà è dei tre fratelli Oberto, Vittorio e Cassiano, l’attività ricettiva è sotto la regia di Aimone e Guendalina, figli di Cassiano. Com’è naturale, il castello è diventato meta anche per chi ama la buona cucina: oggi non si vince, nella partita turistica di alto lignaggio, se il lato food dell’impresa non è ben rodato. Castello Dal Pozzo non offre solo 46 camere - sapientemente sparse tra maniero principale, il Palazzo e le Scuderie -, ma punti di ristorazione, supervisionati dallo chef Enrico Bazzanella. Sono il Le Fief, fine dining con menu degustazione in collaborazione con la chef stellata Marta Grassi (ristorante Tantris, Novara); l’American Bar, il Dan Garden Lounge per il barbecue e il Folia Life, bistrot bordo piscina.
Se tra un piatto e l’altro intercettate Cassiano Dal Pozzo, fatevi raccontare la storia segreta del castello, che si intreccia con quella maggiore del Piemonte. Vero rifugio di lusso, con le suggestioni austroungariche del caso (siamo a Merano, città del cuore per la principessa poi imperatrice Sissi), è Castel Fragsburg, il più piccolo «cinque stelle» dell’Alto Adige, arroccato su una parete tra vigneti e meleti, con vista magnifica. Venti le suite, Spa da premio con trattamenti alchemici e cucina con una stella Michelin al ristorante Prezioso, governato dallo chef Egon Heiss. Nel castello medievale adiacente al Fragsburg, spazio perfetto per grandi feste e matrimoni indimenticabili, si può fare, tocco di classe ulteriore, un sontuoso picnic in giardino. Sempre in Alto Adige, spicca il Romantik Hotel Turm di Fiè allo Sciliar (Bz), ricavato in mura e torri storiche del XIII secolo. L’hotel, molto sviluppato sul fronte benessere, ha una ricca collezione d’arte raccolta negli anni dalla famiglia Pramstrahler ed è ovviamente un gioiello per feste di nozze. L’aggettivo che lo connota non viene mai tradito, neppure in cucina, dove lo chef Mathieu Domagala propone menu romantici, oltre a quelli con basso apporto calorico, impostati sui prodotti del luogo, dalle erbe di montagna alle carni.
E ora seguiteci in Toscana, terra che abbonda di castelli e resort ricavati in borghi storici nati intorno a manieri o eremi religiosi. Soffermiamoci a Castel Monastero, sofisticato resort incluso nei The Leading Hotels of the World. Sono 70 le camere e suite ricavate nel monastero medievale delle clarisse che dà il nome all’hotel, meta privilegiata nel cuore della Toscana, a poco più di 20 chilometri da Siena. Oggi Castel Monastero, nel comune di Castelnuovo Berardenga, fa parte del gruppo controllato da Emma Marcegaglia, che non di rado si fa vedere nelle sue proprietà. Oltre ai trattamenti di benessere ispirati alle tecniche più di avanguardia, la cucina è un punto di forza del resort. Grazie allo chef Davide Canella, al sous chef Vittorio Petrillo e alla brigata, che nel ristorante fine dining La Contrada mandano in scena menu rispettosi della Toscana, ma non banalmente tipici.
I vini, Chianti in testa, vengono proposti dall’eccellente maître e sommelier Manuela Lucarini: tratta con i guanti tanto George Clooney quanto l’ospite sconosciuto. Arriverà la stella? Tutto lo lascia presagire. Castello Del Nero, a Tavernelle Val di Pesa (cuore del Chianti), fa parte della filiera di lusso del gruppo internazionale Como Hotels and Resorts. È un castello del XII secolo, con affreschi rinascimentali e interni progettati dalla designer milanese Paola Navona. Sposarsi qui, o passarvi un weekend romantico, è il sogno di altospendenti da tutto il mondo. I quali trovano ben tre ristoranti: La Torre (con stella Michelin: chef Giovanni Luca Di Pirro), La Taverna (più informale) e Pavilion (all’aperto). È possibile vivere da aristocratici in un castello, con i divertimenti del rango, che vanno dalle escursioni nei boschi alle passeggiate nei parchi, per non parlare delle notti in camere lussuose dalle quali osservare il cielo stellato attraverso finestre che hanno visto scorrere la storia al di là delle merlature. Un ristretto gruppo di turisti, in massima parte stranieri (americani), se lo permette. Per una settimana, un mese, o per il tempo necessario a veder svolgersi, nella festa, le proprie nozze o quelle di una persona cara, che verranno filmate e fotografate per conservare nel tempo, tra i ricordi, la grande bellezza italiana, nutrita di arte, storia, vini di classe e buona cucina.