Cattivissimo me 2, Minion avanti tutta: 5 cose da sapere

Sempre così buffi, sempre così gialli e imprevedibili, tornano i Minion. Sì, certo, e anche il loro capo Gru. Dal 10 ottobre è nelle sale Cattivissimo me 2, sequel sempre in 3D del film d'animazione della Illumination Entertainment, inatteso successo del 2010. Squadra che vince non si cambia, alla regia troviamo sempre il duo Pierre Coffin e Chris Renaud e alla produzione Chris Meledandri.

Ecco cinque cose sul nuovo cartoon.

1) Tanti Minion, sempre più traino del divertimento, non sempre infallibili

Cattivissimo me avrebbe avuto la popolarità che ha avuto senza i Minion? La risposta è certa: no. Più ancora che i pinguini di Madagascar, più di Scrat de L'era glaciale, i Minion sono personaggi secondari di primaria importanza. Coffin e Renaud hanno capito il loro potenziale comico e attraente e in Cattivissimo me 2 hanno aumentato in ampie dosi la presenza di questi bizzarri tirapiedi gialli dell'ex cattivo Gru. Fedelissimi, di candore disarmante, con voci così goffe e incomprensibili, i Minion rubano la scena: in ogni frame l'attesa è sempre su di loro, la speranza è che prima o poi compaiono per far capitolare in una risata. Assecondando il pubblico e abbondando di Minion, i due registi questa volta rendono però gli esserini gialli non infallibili. Se nel primo film ogni loro secondo in scena era irresistibile, ora qualche volta (ma poche, sia chiaro) i Minion fanno cilecca. In alcune situazioni perdono un po' della loro stupenda spontaneità: è come se alle spalle si sentisse la volontà dei realizzatori di usarli come volano della comicità, forzando un po' la mano e operando con troppo compiacimento. 
Poi è ovvio che, sentire i Minion cantare in quasi-francese e con "profondo" trasporto, sul finale, è la cosa più dolce e spassosa vista recentemente al cinema. Sono loro i nuovi eroi! In attesa di vederli protagonisti assoluti dello spin-off Minions del 2015.

2) Un sequel meno brillante ma non deludente

In Cattivissimo me 2 non abbiamo l'originalità del primo film, dove il cattivissimo Gru, capace di rubare la Luna, lottava contro la sua natura di fronte alla stilla di bontà suscitata dalle tre orfanelle Margo, Edith e Agnes. Nonostante ciò questo sequel, pur essendo meno brillante del predecessore, riesce a far ridere (meno frequentemente ma sempre con gusto) e a far rimanere quanto basta coinvolti alla storia. Entrano poi in gioco tante nuove dinamiche: il senso di paternità e protezione di Gru che si scontra con la prima cotta di Margot, la voglia di avere una mamma avvertita da Agnes, la love story che si insinua nel cuore di Gru, la trasformazione viola e mostruosa dei Minion (anche se mostruosi nessuno può però riuscire a credere alla loro effettiva cattiveria)... Ci si diverte meno (soprattutto se si è adulti), ma Cattivissime me 2 è comunque tempo speso piacevolmente. 

3) La new entry Lucy

Diverse sono le new entry, anche se quella più convincente è Lucy. Gru, infatti, in questo episodio viene arruolato dalla Lega Anticattivi per scovare un nuovo super cattivo. La partner della Lega con cui deve collaborare è Lucy, che non ha una carica trascinante ma è quanto basta svampita e squillante per risultare simpatica. Tra i nuovi ci sono anche il ragazzino seduttore Antonio e suo padre dall'accento ispanico Eduardo, alias El Macho. Nella versione italiano la voce di Lucy è quella di Arisa, quella del Macho è di Neri Marcorè, mentre quella di Gru è sempre di Max Giusti. 

4) Il successo della semplicità (i Minion dovevano essere simil-orchi!)

La struttura di Cattivissimo me e anche di Cattivissimo me 2, così come la grafica dei personaggi, in fondo è abbastanza elementare. Allora a cosa si deve il loro successo (negli States il sequel, uscito a luglio, è già campione di incassi)? Alla semplicità. È questo l'ingrediente vincente. Il look e il design di Cattivissimo me sono ispirati al lavoro degli artisti Charles Addams e Edward Gorey e a uno stile che la troupe ha definito "gotico suburbano". La Illumination Mac Guff, con base a Parigi, è stata responsabile dell'esecuzione delle creazioni di Cattivissimo me 2, aggiungendo al tocco gotico elementi visivi chiari e luminosi. Come influenze ci sono stati anche lo stile comico visivo di Charlie Chaplin, Buster Keaton e Jacques Tati e esempi più recenti come Rowan Atkinson e Peter Sellers de La pantera rosa. Pensando a questi modelli non possono che venire in mente gli esilaranti ed essenziali Minion. Sono a forma di capsula, di semplicissima forma gialla, grandi occhi, occhialietti e tutine da bambini: poche pennellate e tanta espressività.
Ma volete sapere una cosa incredibile? Originariamente nel copione gli scagnozzi di Gru erano descritti come delinquenti, "un esercito di tipi muscolosi". "Però non riuscivamo proprio a vedere Gru come un disgraziato seguito da questo esercito di simil-orchi", racconta Coffin, "e per questo abbiamo chiesto a Eric (l'art director Eric Guillon, ndr) di trovare dei personaggi dall'aspetto più semplice in modo da poterne avere parecchi. Lui ha tirato fuori l'idea delle pillole con gli occhialetti da nuoto". Grazie Eric.

5) Agnes, non crescere mai

"Non crescere mai", dice emozionato Gru a Agnes, la più piccola delle sue figliolette. E questa è un po' anche la speranza dello spettatore. Agnes infatti è di una tenerezza infinita e ogni sua apparizione alza il livello del coinvolgimento. Agnes, non crescere mai.

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