Non solo i cerca persone possono esplodere
Per settimane tantissimi (me compreso) hanno parlato dell’attentato terroristico che ha determinato l’esplosione di alcune migliaia di cercapersone in possesso di militanti di Hezbollah. La contemporaneità delle detonazioni e la natura vagamente digitale degli oggetti in questione ha immediatamente alimentato la voce di un attacco informatico. In realtà, come ho già scritto e detto, di cyber non c’era molto. Vuoi per che i dispositivi erano piuttosto retrò, metti pure che fare saltare in aria istantaneamente una batteria non è facilissimo senza interagire con essa fisicamente, vogliamo aggiungere che c’era anche un sistema più semplice per arrivare all’obiettivo. Detto tutto ciò ho ricevuto non poche telefonate di amici e conoscenti che mi chiedevano se il loro smart phone potesse detonargli in mano da un momento all’altro. Dopo averli rassicurati su loro prezioso “telefonino” gli facevo notare, però, che di oggetti a loro molto vicini e pronti a esplodere a causa di un attacco cyber vero ne hanno parecchi. Sono tutti quelli che definiamo smart, diciamo circa una ventina di miliardi in giro per il mondo, di varie forme e dimensioni. Prendiamo per esempio un oggetto che ho inserito nell’incipit del mio primo romanzo. Una bella caldaia “intelligente”. L’esplosivo è sempre disponibile, come pure il detonatore, la loro natura “smart” implica che siano connesse per la manutenzione ed abbiamo un qualche software a bordo che le gestisce e comunica. Probabilmente ogni produttore monterà un software praticamente uguale su tutti i modelli, questo implica che, se trovo una vulnerabilità del sistema questa funzionerà su tutti i dispositivi, di conseguenza, ecco decine di migliaia di potenziali ordigni. Adesso potrei parlarvi delle lavatrici, anch’esse interessanti, ma preferisco limitarmi a farvi notare che, tra tutti gli oggetti smart, proprio le caldaie sono il più diffuso. Inoltre, vi rammento che a marzo del 2023, proprio in questa rubrica davo spazio al sabotaggio da remoto di centinaia di distributori di tabacchi, che avevano iniziato a vendere sigarette al prezzo simbolico di 10 centesimi. Adesso, non credo che sia necessaria una straordinaria capacità di astrazione per immaginare dove sia il rischio vero.
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