Cgil-Leopolda: ecco i politici PD che hanno scelto il sindacato
Sara Dellabella
Tra San Giovanni e la Leopolda c'è un'ora e mezza di treno. Eppure queste due "piazze" segnano una distanza ben più importante tra la Cgil ed il Pd di Matteo Renzi. Nel retropalco di piazza San Giovanni si riaffacciano ringalluzziti gli esponenti di quella sinistra che non c'è più, spazzata via dal Parlamento dalle soglie di sbarramento.
Paolo Cento, Paolo Ferrero, Antonio Ingroia e poi ci sono quelli come Nichi Vendola che vengono a sondare il terreno in un momento critico per il proprio partito. "Questa piazza rispedisce al mittente il jobs act. Per una proposta del genere non serviva Renzi, bastava Maurizio Sacconi. - spiega il leader di Sel - Il Paese sta vivendo una crisi profonda e questa piazza apre una nuova stagione".
Dello stesso avviso è anche la giovane eurodeputata della Lista Tsipras EleonoraForenza per la quale "il partito della nazione" voluto da Renzi non rappresenta più la sinistra ed il Pd è diventato un'altra cosa.
Un nuovo spazio a sinistra?
Questo per dire che si sta aprendo un nuovo spazio a sinistra e che molti elettori di Renzi sarebbero pronti a tornare a quei partiti di sinistra più radicale. È un'occasione sulla quale molti esponenti della vecchia guardia stanno mettendo gli occhi e le presenze di oggi confermano il fermento intorno alle ipotesi di ricostituire una sinistra unitaria.
Anche il Pd, dopo un derby interno si presenta in ordine sparso all'appuntamento della Cgil. Alfredo D'Attorre appartenente ad Area Riformista, così come StefanoFassina, ha scelto la piazza di San Giovanni alla Leopolda giustificandosi semplicamente con "non c'è niente di male". Ma alla domanda perchè allora la minoranza ha disertato completamente l'appuntamento di Renzi, D'Attore si mostra vago e anche un pò improbabile: "non esiste nessuna minoranza nel Pd". Fatto sta che qui ci sono tutti gli ex bersaniani, quelli che in questi mesi sono entrati più volte in contrasto con il Segretario soprattutto sui temi economici. Mentre dei renziani non si vede neppure l'ombra.
All'astro nascente della Cgil, SerenaSorrentino, abbiamo chiesto se non sia un paradosso che la Cgil abbia portato in piazza un milione di persone quando al governo c'è un partito di centrosinistra... "Nessun paradosso, quando c'è qualcosa che non va, non stiamo a guardare il colore politico. Credo che non possiamo trattare quando si parla di togliere le tutele contenute nello statuto dei lavoratori".
E sul taglio agli enti locali, Sorrentino si dice contraria perchè "se ci sono sprechi si intervenga con l'introduzione dei costi standard e non con tagli lineari che poi vengono scaricati sui cittadini".
Ed è il presidente della Commissione Lavoro di Montecitorio, CesareDamiano che si mostra entusiasto per questa piazza che gli ricorda i vecchi fasti della sinistra. "È una piazza bellissima, bisogna ascoltare cosa dice, per me è naturale esserci. La sinistra è qui. Il Pd ha raccolto il 40%, mi ricorda la vecchia Dc, deve abituarsi al pluralismo interno, occorre apprezzare il valore della dialettica per poi arrivare ad una sintesi".