Calcio
October 13 2020
La certezza è che la Uefa non incasserà dall'asta per i diritti tv della Champions League in Italia la stessa cifra presa negli ultimi tre anni: 900 milioni di euro, 300 per stagione garantiti da Sky e Mediaset che era subentrata in corsa alla Rai. La crisi pandemica ha colpito duro anche il mercato della televisione come sanno benissimo i club della Serie A, impegnati a cercare di licenziare un bando che consenta di limitare i danni. Non a caso la Lega ha aperto ai fondi così da racimolare in fretta liquidità da girare alle società e provare a darsi nuove regole e progetti per lo sviluppo del proprio brand.
A Nyon, per l'assegnazione del triennio 2021-2024 della Champions League sono arrivate dall'Italia offerte da Sky, Mediaset, Dazn e Amazon. Tre di questi broadcaster sono noti al pubblico del nostro Paese, mentre il quarto si sta affacciando in Europa sul mercato dei diritti sportivi e da noi è fin qui legato solo al commercio online e alla possibilità di accedere a film e prodotti audiovisivi. La Uefa vende i diritti della Champions League con un sistema di pacchetti che garantisce a chi compra l'esclusiva su tutte le piattaforme e divide il prodotto in quattro opzioni: le gare del martedì (pacchetto A1), quelle del mercoledì più la Supercoppa Europea (A2), tutto il prodotto con eccezione della finalissima (B) e la finale in esclusiva su tutte le piattaforme (C).
Se Amazon dovesse aggiudicarsi uno di questi pacchetti, compreso quello che garantisce l'esclusiva su tutta la Champions League, i tifosi italiani si dovranno preparare a una rivoluzione anche nelle abitudini di questi ultimi anni. Dove ha acquisito i diritti di partite (anche in Premier League) o eventi sportivi, Amazon si è poi appoggiata al suo servizio Prime Video per la vendita agli abbonati e per la trasmissione delle gare. Il sistema è replicabile anche in Italia. In Inghilterra il colosso di Bezos ha fatto anche mercato di alcuni dei volti e delle voci più note dell'etere calcistico e lo stesso potrebbe avvenire anche da noi.
Dove Amazon lavora con lo sport, gli utenti hanno la possibilità di accedere al prodotto attraverso il proprio abbonamento Prime (quello delle spedizioni) e visualizzare le partite attraverso una qualsiasi delle app o piattaforme che trovano sul proprio televisore e che trasmettono i contenuti di Amazon: Google Chromecast, Apple, Fire Stick solo per fare qualche esempio. Serve, ovviamente, una copertura adeguata di banda larga per evitare i problemi riscontrati con Dazn all'inizio della sua esperienza italiana.
L'eventuale irruzione nel triennio della Champions League potrebbe essere una notizia anche per la Serie A. Agli atti non risulta un interesse diretto di Amazon per i diritti del campionato dal 2021 e prima del lockdown i vertici della Lega erano impegnati in un giro negli Stati Uniti per raccogliere eventuali manifestazioni di interesse da parte dei colossi del web. Ma una Amazon a vocazione calcistica potrebbe anche immaginare di fare all-in sul pallone tricolore tagliando così fuori i tradizionali broadcaster.