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August 11 2017
Non è ancora la Superlega che tanti grandi club europei sognano per massimizzare i profitti, ma la riforma della Champions League varata dall'Uefa a partire dalla stagione 2018-2019 ci assomiglia parecchio. Una rivoluzione che restringerà l'accesso alle squadre di piccoli e medi campionati, garantendo più posti per le storiche big.
Il format in sè non cambia, visto che a prendere parte alla fase conclusiva della manifestazione saranno sempre in 32 e ci sarà una fase a gironi (8 da 4 squadre) seguite come ormai tradizione dalle sfide ad eliminazione diretta a partire dagli ottavi di finale. Le conferme, però, si fermano qui. Il resto è tutto nuovo.
La grande e sostanziale novità è che 16 dei 32 slot di accesso alla fase a gironi della Champions League saranno a disposizione delle prime 4 squadre dei 4 campionati leader nel ranking Uefa. Prima della riforma c'era la tagliola progressiva di preliminari e playoff che spesso ha tradito grandi club escludendoli ad agosto.
Garantire la qualificazione diretta con questo criterio significa blindare la partecipazione alle più forti di Spagna, Germania, Inghilterra e Italia che dominano il ranking Uefa con ampio margine sulle inseguitrici. A queste 16 squadre si aggiungerà la vincitrice della Champions League precedente (se non qualificata attraverso il proprio campionato porterà a 5 il contingente della nazione) e quella dell'Europa League, direttamente ammessa ai gironi.
Cosa succede alle spalle delle 'Big Four' - Le nazioni piazzate al quinto e sesto posto nel ranking Uefa (al momento Francia e Russia) porteranno ai gironi 2 squadre ciascuna, mentre quelle dal settimo al decimo posto (Portogallo, Ucraina, Belgio e Turchia) ne avranno una sola. Il totale arriverà così a coprire 26 dei 32 slot a disposizione.
Come funzioneranno preliminari e playoff - La fase preliminare estiva non scompare, semplicemente garantisce meno accessi ai gironi: da 10 a 6 complessivi ripartiti in due percorsi distinti come accade anche con il vecchio formato.
Il contingente maggiore arriverà dal cosiddetto 'Champions Route' dove confluiranno le vincitrici dei campionati inferiori dalla decima posizione del ranking Uefa: 4 posti nei quali non potranno rientrare in nessun modo club delle nazioni maggiori. Gli ultimi 2 slot saranno appannaggio di chi uscirà vincente dalla 'League Route', percorso destinato ai piazzati dei tornei (esclusi i primi quattro).
Anche il ranking Uefa cambia e si sdoppia. Ce ne sarà uno che servirà per i sorteggi e le questioni sportive e uno che, invece, verrà utilizzato per determinare la ripartizione dei ricavi e dei diritti televisivi, il montepremi che rappresenta la grande ricchezza della Champions League come dimostra il record della Juventus nel 2017 con 127 milioni di euro.
Il ranking Uefa utilizzato per i sorteggi - Il coefficente per club non terrà più conto del 20% di contributo del coefficiente per nazioni come accadeva con il vecchio formato, così da non penalizzare le squadre di tornei minori ma che si comportano bene. Questo ranking sarà calcolato sulla base dei risultati sportivi delle ultime cinque stagioni senza alcun bonus.
Il ranking Uefa utilizzato per la distribuzione finanziaria - Viene redatto sulla base dei risultati degli ultimi dieci anni includendo bonus per i titoli vinti in precedenza nel corso della storia della Coppa dei Campioni e Champions League. Ecco la tabella dei bonus:
Vittoria Champions League: 12 punti (ultimi 5 anni) 8 punti (dal 1992/93) 4 punti (prima del 1992/93)
Vittoria Europa League: 3 punti (ultimi 5 anni) 2 punti (dal 1992/93) 1 punto (prima del 1992/93)
Vittoria Coppa delle Coppe: 2 punti (dal 1992/93) 1 punto (prima del 1992/93)
L'ultima novità riguarda gli orari delle partite. La Champions League sarà simile all'Europa League e spalmerà in due fasce le gare del martedì e del mercoledì. Ci saranno due partite alle ore 19 e le rimanenti sei si giocheranno a partire dalle ore 21. Saranno così ottimizzati gli slot di trasmissione in diretta dando un prodotto maggiore alle tv che si aggiudicano i diritti.
In Italia la Champions League che nel triennio 2015-2018 è stata un prodotto Mediaset Premium è stata acquistata da Sky che ha vinto l'asta mettendo sul piatto 270 milioni a stagione (compresa l'Europa League) e un totale di oltre 800 milioni.