ChatGPT, Microsoft scommette 10 miliardi sull'IA più evoluta

Risposte precise, conversazioni articolate ma anche analisi di natura politica e sociale. Così ChatGPT ha sorpreso tutti coloro ed è diventata in breve tempo alleato utile per studenti, professionisti della comunicazione ed esperti di marketing, oltre a curiosi e immancabili truffatori (perché su App Store abbondano le imitazioni fasulle del software che lucrano denaro tramite abbonamenti fittizi).

Rilasciata lo scorso 30 novembre e subito emerso come fenomeno del momento per l'evoluzione delle prestazioni rispetto ai programmi simili che l'hanno preceduto, l'intelligenza artificiale di OpenAI ha richiamato talmente tante attenzioni da andare in tilt e dover sospendere temporaneamente il servizio. L'immediato successo su ampia scala dimostra i progressi dei modelli linguistici addestrati da enormi quantità di informazioni mediante l'utilizzo di tecniche di machine learning/deep learning e il ricorso a documenti, quotidiani e brani musicali. Ciò che ha permesso al chatbot di superare molti dei limiti delle precedenti versioni, con repliche più complete e il riconoscimento di figure storiche negative (a domanda sulle opere buone realizzate da Adolf Hitler, l'IA ha risposto parlando di crimini contro l'umanità e milioni di morti, concludendo che non ci sono state buone azioni).

I miglioramenti non hanno cancellato errori e limiti, perché le descrizioni che fornisce il programma possono meravigliare chi non conosce il tema ma non gli addetti ai lavori, che possono accorgersi facilmente dei mancati intrecci nelle repliche automatizzate. Anche perché la diffusione di ChatGPT tra gli studenti ha costretto a trovare rapidamente soluzioni utili per arginare il fenomeno; così gli stessi autori del chatbot hanno creato programmi ad hoc come Happily, utile per scoprire se un testo è stato prodotto grazie all’aiuto del software.

La risposta alla domanda quali sono state le caratteristiche del calcio totale della Nazionale olandeseChat-GPT


Ridurre il gap è solo questione di tempo, cioè di addestramento, per questo la velocità con cui questa e altre intelligenze artificiali riescono a migliorare l'efficacia delle risposte alle richieste stanno convincendo fondi e big tech che scommettere sull'IA sia una mossa da cogliere al volo. La più sicura è Microsoft che, secondo quanto raccontato da alcune fonti a Semafor, è pronta a mettere sul piatto 10 miliardi di dollari per assicurarsi OpenAI, la società fondata nel 2015 da vari pezzi grossi della Silicon Valley (come il fondatore di LinkedIn Reid Hoffman, l'imprenditore e co-fondatore di PayPal Peter Thiel ed Elon Musk, poi fuoriuscito) per sviluppare un'intelligenza artificiale in grado di aiutare l'uomo.

Nel giro degli ultimi due anni da OpenAI sono arrivati una lunga serie di software specializzati nel dialogo uomo-macchina e sistemi che generano un'immagine in risposta a una richiesta testuale. Il potenziale è tanto, considerato che restando solo alle relazioni uomo-macchina questi programmi possono avere un ampio ventaglio di applicazioni, semplificando il lavoro dell'essere umano e liberandolo da una serie di mansioni per impiegare quel tempo in attività più complesse. Anche se c'è chi è spaventato dai salti in avanti degli strumenti automatizzati e professa il pericolo che l'IA possa sostituire l'uomo e ridurre i posti di lavoro. Meno futuristico e più immediato è l'obiettivo di Microsoft, che punta a chiudere l'accordo miliardario per integrare ChatGPT sul suo motore di ricerca Bing (con la speranza di sottrarre utenti a Google) e sulle app del pacchetto Office, così da agevolare e velocizzare vari passaggi per i suoi utilizzatori.

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