ChatGPT è di nuovo disponibile in Italia

ChatGPT è tornato disponibile in Italia. Il popolare chatbot basato sull'intelligenza artificiale generativa che risponde alle richieste testuali e vocali degli utenti era stato messo fuori gioco lo scorso 31 marzo dal Garante per la privacy, poiché raccoglieva illegalmente i dati degli utenti per addestrare gli algoritmi della piattaforma, senza specificare peraltro il trattamento dell'enorme mole informativa. Dopo il serrato confronto tra le parti e aver fissato a fine aprile la scadenza per l'adozione delle misure richieste dall'Autorità, ChatGPT ha modificato la propria policy riguardo la privacy degli utenti e non utenti citati nelle richieste e nelle risposte fornite dal chatbot.

"Siamo entusiasti che ChatGPT sia di nuovo disponibile in Italia", ha scritto su Twitter nelle scorse ore Sam Altman, amministratore delegato di Open AI, la compagnia statunitense che ha sviluppato una serie di software in grado di generare contenuti in risposta agli input di partenza (oltre la forma testuale della soluzione più nota c'è Dall-E 2 che crea immagini in replica a specifici prompt, cioè richieste testuali, ma sono in via di sviluppo sistemi per creare video, codice e modelli 3D partendo sempre da un input di testo).

Il Garante per la protezione dei dati personali ha invece evidenziato i passi avanti compiuti da OpenAI, che ha "predisposto e pubblicato sul proprio sito un'informativa rivolta a tutti gli utenti e non utenti, in Europa e nel resto del mondo, per illustrare quali dati personali e con quali modalità sono trattati per l'addestramento degli algoritmi e per ricordare che chiunque ha diritto di opporsi a tale trattamento". Un dettaglio importante è che la stessa informativa è "ora accessibile nella maschera di registrazione prima che un utente si registri al servizio". Altra novità di rilievo è la possibilità per gli utenti di "far cancellare le informazioni ritenute errate", con il diritto a opporsi alla raccolta e al trattamento dei dati allargato anche ai non utenti di ChatGPT, che possono avanzare richiesta tramite l'apposito modulo da compilare online.

Il fronte caldo che resta aperto riguarda, invece, la verifica dell'età dei minori. OpenAI ha inserito la richiesta della data di nascita "prevedendo un blocco alla registrazione per gli utenti infratredicenni", mentre gli "ultratredicenni minorenni devono confermare di avere il consenso dei genitori". Manca all'appello l'implementazione di un sistema di verifica dell'età e la campagna di comunicazione finalizzata a informare tutti gli italiani di quanto accaduto e della possibilità di opporsi all'utilizzo dei propri dati personali ai fini dell'addestramento degli algoritmi. Soluzione che OpenAI deve presentare al Garante entro il prossimo 31 maggio e implementare entro il 30 settembre 2023.

YOU MAY ALSO LIKE