Lifestyle
August 02 2016
Gabriel Barbosa Almenida, in arte Gabigol, ha in comune più di qualcosa con i grandi del calcio brasiliano che lo hanno preceduto. La fame di gol (capocannoniere con la maglia del Santos nel 2014 a 18 anni), la precocità del debutto a 16 anni e 5 mesi sulla linea di Neymar (17 anni e un mese), Pelè (15 anni e 11 mesi) e Coutinho (14 anni e 11 mesi) e l'immediata fama che si è diffusa in Europa.
E' il nuovo crack del calcio brasiliano, l'attaccante erede di Neymar - che però ha davanti a sè ancora una lunga e prolifica carriera - e l'oggetto del desiderio di tanti grandi club che con lui hanno scelto di anticipare i tempi per evitare di strapagare poi il suo talento. Esploso nel Santos, come Pelè, e già con qualche griffe nella Selecao.
Infanzia povera e primi gol nel futsal
Come tanti colleghi, anche Gabigol ha alle spalle una storia fatta di povertà e riscatto. Cresciuto in una favela, l'ha abbandonata insieme alla sua famiglia quando il Santos si è accorto di lui da bambino vedendolo giocare a futsal. Che nel calcetto fosse sprecato è stato chiaro subito. Nelle giovanili ha segnato centinaia di gol (se ne contano 600) e il Santos ha provato a blindarlo prima che fosse strappato al club in attesa dei 16 anni e del contratto da professionista.
Mesi cercando di tenerlo nascosto al mondo e poi l'esplosione: debutto, gol a raffica anche nel calcio dei grandi e la chiamata nelle selezioni nazionali del Brasile dove, però, finora ha raccolto solo delusioni e qualche problema legato a un carattere particolare.
Carattere difficile e comportamenti da star
Proprio su questo aspetto è bene che Gabigol lavori, soprattutto sbarcando in Europa. Capelli, tatuaggi e un certo atteggiamento di superiorità gli sono già costati il posto nelle giovanili della Selecao e le critiche del ct Dunga nella scorsa primavera. Nulla, però, che gli abbia impedito il debutto con la nazionale maggiore in una Copa America disastrosa nella quale è stato una delle poche note liete.
Gabriel Barbosa è un attaccante che sin qui ha giocato sia centravanti che esterno. E' un mancino che ama accentrarsi e cercare la conclusione in porta con grandissimo fiuto del gol. Il suo cartellino è ripartito tra Santos, famiglia e fondo Doyen. In teoria ha una clausola rescissoria da 50 milioni di euro.