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June 23 2016
Tommy Mair, il killer della deputata laburista Jo Cox, l'uomo che si definisce "attivista politico" e che ha alle spalle una storia di legami con gruppi dell'estrema destra, oltre che un passato di squilibri mentali, è comparso in video-collegamento dalla prigione in cui è recluso solo per confermare le sue generalità e per ascoltare la decisione dei giudici che hanno fissato indicativamente per il 14 novembre l'inizio del processo vero e proprio e per ottobre un'udienza sulla cauzione, secondo la normativa anti-terrorismo.
Mair deve rispondere di omicidio e possesso illegale di armi per aver ucciso con tre colpi d'arma da fuoco e numerose coltellate la deputata Cox, strenua oppositrice della Brexit su cui è in corso nel Regno Unito un cruciale referendum, e infierendo su di lei prendendola poi a calci quando era già riversa sanguinante a terra. Non solo. Mair dovrà rispondere di lesioni personali gravi per aver ferito un anziano minatore pensionato, Bernard Kenny, 78 anni, intervenuto coraggiosamente per cercare di difendere la donna ormai in fin di vita.
Mentre oggi, ha confemato con un "yes, I am" (sì, lo sono) il suo nome e cognome, in un'udienza preliminare svoltasi il 17, all'indomani dell'arresto, davanti ai giudici della Westminster Magistrates Court, alla richiesta di dire chi fosse l'omicida della Cox aveva risposto: "Morte ai traditori, Gran Bretagna libera".
Del resto il suo curriculum parla da solo. Secondo la versione online dell'Indipendent, dalle prime indagini sarebbero sorti alcuni indizi di un legame fra Tommy Mair, il 52enne indicato come il killer della deputata laburista Jo Cox, e un gruppo suprematista bianco, visceralmente ostile all'Europa e simpatizzante del vecchio apartheid sudafricano: lo Springbok Club, nel cui database risulta il nome di Mair come abbonato da più di 10 anni alla rivista online pubblicata dalla stessa organizzazione.
Al contempo Tommy Mair (che fonti vicine alla polizia - riportate dal Guardian - hanno riferito essere estremamente lucido subito dopo l'arresto) è risultato essere un sostenitore di National Alliance, la più importante organizzazione neonazista degli Stati Uniti, che oltreoecano inneggia alla creazione di una nazione interamente bianca e all'eliminazione del popolo ebraico.
Il New York Times scrive tra l'altro che, secondo il Southern Poverty Law Center (un'organizzazione legale americana impegnata tra l'altro nella lotta ai gruppi razzisti), Thomas Mair comprò nel 1999 proprio da National Alliance un manuale con istruzioni su come costruire una pistola, oltre a manuali "sulla chimica degli esplosivi" e sugli "ordigni incendiari". In totale, secondo le fatture di acquisto di cui è entrato in possesso il Southern Poverty Law Center, Mair ha speso436 sterline (più di 550 euro) in pubblicazioni proposte dal sito dell'organizzazione di estrema destra.
Il Daily Telegraph aggiunge poi che Thomas Mair era anche abbonato a S.A. Patriot, una rivista sudafricana, pubblicata dal club Rinoceronti bianchi, un gruppo pro-apartheid. La linea editoriale della rivista si oppone "alle società multiculturali" e "all'Islam espansionista". Secondo il Daily Telegraph, un post del gruppo del 2006 descrive Mair come "uno dei primi supporter di S.A. Patriot'".