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August 06 2015
A Viale Mazzini sbarca la presidente donna "embedded" con l'elmetto. Monica Maggioni, milanese, classe 1964, è una giornalista professionista di lungo corso. Direttrice di RaiNews24 dal gennaio del 2013, era a Teheran dove si trovavano anche i ministri italiani degli Esteri Paolo Gentiloni e dello Sviluppo economico Federica Guidi, quando le è arrivata la telefonata che le annunciava la sua nomina a Presidente della Rai.
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Nel corso della sua lunga carriera giornalistica in Rai è conosciuta per lo più per essere stata la unica giornalista embedded con l'esercito americano nel secondo conflitto iracheno. Ma il suo successo non è certo riconducibile solo a quell'esperienza. Più di recente ha moderato il confronto tra Luigi Bersani e Matteo Renzi per le primarie del centrosinistra su Rai1, nel 2012 è stata anche tra le candidate alla poltrona del Tg1, direzione poi andata a Mario Orfeo. Come direttore della rete all news di servizio pubblico ha sfidato con un editoriale anche l'Isis decidendo di non trasmettere più i loro filmati: "Vedete, ormai si è trasformato in una sorta di Hollywood del terrore. I loro filmati sono studiati. Ogni comunicato viene fatto con una regia sapiente. Noi non vogliamo diventare parte della loro propaganda".
La carriera
Dopo aver conseguito la laurea in Lingue e letterature straniere moderne all'Università Cattolica di Milano e un master di giornalismo radiotelevisivo, ha collaborato con Il Giorno. Giornalista professionista dal 1995 ha collaborato con il canale satellitare Euronews e poi è stata assunta in Rai, dove ha lavorato prima a Tv7 e poi per anni al Tg1, oltre ad aver condotto alcune edizioni di Unomattina Estate. Del Tg1 è stata conduttrice e inviata all'estero. Tra i Paesi in cui ha effettuato reportage: Sudafrica, Mozambico, Medioriente, Stati Uniti, ma soprattutto è stata in Iraq al seguito delle truppe americane nella seconda guerra del Golfo.
Tra il 2000 e il 2002 ha seguito le fasi più violente della seconda Intifada e raccontato il conflitto tra israeliani e palestinesi. Dopo l'11 settembre 2001 ha seguito le reazioni mediorientali all'attentato al WTC e ha viaggiato tra territori palestinesi e Libano. Poi, negli Usa da ottobre a dicembre, ha realizzato una serie di inchieste sull'eversione interna americana. Nel 2003 è stata l'unica giornalista italiana embedded in Iraq, cioè aggregata all'esercito statunitense durante la seconda Guerra del Golfo. Per tre mesi ha vissuto con i militari americani durante l'avanzata di terra dal Kuwait verso la capitale irachena.
Dal maggio 2003 è arrivata a Baghdad e ha iniziato una copertura regolare delle vicende irachene fino al gennaio 2005. Tornerà in Iraq nel 2007. Dal 2008 si è trasferita negli USA dove ha seguito la campagna elettorale che ha portato all'elezione del presidente Barack Obama. In questi anni ha continuato ad occuparsi di guerre e di crisi in giro per il mondo, dalla Birmania all'Africa, all'Afghanistan dove è tornata nel luglio 2009 con i marines. Ha viaggiato nel Nord Uganda per raccontare le vicende dei bambini soldato vittime di Joseph Kony.
Nel 2009 è diventata caporedattore centrale della Redazione Speciali del TG1: ha curato l'ideazione e la realizzazione degli approfondimenti storici del TG1 e ha condotto Speciale TG1, in onda la domenica in seconda serata. Nel 2010 e 2011 ha realizzato due documentari presentati alla Mostra del Cinema di Venezia: Ward 54, premiato a Biarritz con il Prix Mitrani, e Out of Teheran. Nel 2013 è diventata direttore del polo all news della Rai che comprende Rainews24, Televideo e Rainews.it. Nel suo ultimo intervento in commissione di Vigilanza, parlando della riforma delle news, Maggioni dava luce verde al piano per l'informazione messo a punto dal direttore generale Luigi Gubitosi: "Non è una riforma mia, non l'ho scritta io, non è quello che forse avrei pensato", premetteva, rispondendo alle domande dei parlamentari a San Macuto. "Ma finalmente ci si muove e uscire dell'immobilismo è fondamentale in questo momento per la Rai. Restare fermi è decidere che la Rai deve essere sempre più residuale, usare le risorse dei cittadini per farsi concorrenza all'interno, perchè avere quattro strutture di news concorrenziali e non coordinate vuol dire concorrenza interna".