Economia
July 31 2018
Mentre Elon Musk si avvia a produrre auto in Cina, l’imprenditore cinese William Li si guadagna il soprannome di “Elon Musk della Cina”. Dopo aver fatto fortuna con Bitauto, un provider di informazioni per l’industria automobilistica quotato alla Borsa di New York, il 43enne ha dato vita a Nio, una casa automobilistica specializzata in auto elettriche con un occhio attento al design e alla tecnologia self-drive. Li non fa mistero del fatto di considerare l’imprenditore americano come il suo primo concorrente e, infatti, il suo business nasce globale, racconta Forbes. Il centro di ricerca ingegneristico per il software è basato a San Jose, nella Silicon Valley, il design opera nella doppia sede di Monaco di Baviera e Oxford, mentre le fabbriche si trovano a Shanghai. L'obiettivo è sbarcare nel mercato americano nel 2020.
Mentre Elon Musk cerca di finanziare la sua azienda senza cedere il controllo, Nio ha rastrellato 2,1 miliardi di dollari in quattro round di finanziamenti, grazie al sostegno di giganti come le cinesi Tencent e Baidu e del fondo scozzese Baillie Gifford. Quest’ultimo possiede 12,9 milioni di azioni di Tesla, pari al 7,6% dell’azienda e, dunque, è il terzo più grande azionista dopo Musk e il fondo Fidelity, mentre a Tencent fa capo quasi il 5%. Il terzo e il quinto più grandi azionisti di Tesla, dunque, hanno investito in uno dei suoi principali concorrenti.
Nei primi cinque mesi dell’anno, i consumatori cinesi hanno comprato 208mila vetture puramente elettriche, un incremento del 78% sullo stesso periodo del 2017. La maggior parte del risultato è attribuibile alle auto di piccola cilindrata, un settore in cui Tesla non compete. Ma la sfida si fa più agguerrita nel top di gamma. Secondo l’associazione delle aziende automobilistiche cinesi citata da Forbes, Tesla ha venduto 14.833 vetture in Cina lo scorso anno, pari al 14,4% del propri giro d’affari globale, complice la quasi totale assenza di competizione per i modelli X e S.
In queste settimane, le cose sono cambiate: a fine giugno, infatti, Nio ha consegnato i primi modelli della ES8, diretto concorrente del Modello X. La nuova ES8 a sette posti è venduta a un prezzo competitivo (65mila dollari contro i 136mila del Modello X) ed è piena di funzionalità come un tempo di carica ridotto, interni moderni e un design che unisce le forme di un crossover e di un Suv, con un telaio in alluminio e un avanzato sistema di guida assistita. Nel conto, però, entrano i dazi doganali del 40%, imposti da Pechino in risposta alla guerra commerciale lanciata da Washington.
Per battere il rivale americano, la startup cinese - riferisce Business Insider - ha intenzione di utilizzare la stessa strategia con cui Apple si è imposta nel mercato degli smartphone. William Li, infatti, è convinto che la società di Cupertino non sia semplicemente un player tecnologico, ma un abile costruttore di un ecosistema infrastrutturale con cui tiene legati a sé i propri clienti. Li, adesso, ha intenzione di applicare gli stessi principi al settore dell’auto, fornendo una serie di prodotti e servizi collegati all’automobile, fra cui un assistente vocale di guida, un servizio di cambio batteria in tre minuti e Nio app che permette ai clienti di chattare con il management dell’azienda, partecipare a eventi, programmare interventi e ricariche. In cantiere ci sono anche stazioni di servizio che funzionano come co-working space. Per dirla con le parole del ceo americano Padmasree Warrior, ex cto di Motorola prima e di Cisco System poi: “Nio è uno spazio vivente che si muove con te”. Il futuro delle auto elettriche e autonome, a quanto pare, sarà un’estensione dello spazio domestico.
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