Economia
September 11 2018
La polemica sulla possibile chiusura domenicale e festiva dei negozi continua a tenere banco, con fronti nuovi che si aprono ogni giorno. E a niente sembrano servire le ultime precisazioni arrivate da parte governativa sull’intenzione di stabilire una rotazione del 25% di locali commerciali abilitati alla vendita durante i giorni di festa, oppure la totale esclusione del divieto delle località turistiche.
Lo scontro sulla reale opportunità di un tale provvedimento investe ora, e non poteva essere altrimenti, anche le vendite online. Secondo molti infatti, l’unico settore a trarre davvero beneficio da una chiusura festiva dei negozi sarebbe proprio l’e-commerce.
D’altronde la riflessione sui possibili vantaggi del commercio online non può che nascere spontanea. Privare infatti i dodici milioni di italiani che ad esempio fanno la spesa di domenica di tale possibilità significherebbe spostare gli acquisti di una gran parte di consumatori proprio verso l’e-commerce che, a differenza dei negozi tradizionali, non subisce alcun vincolo o limitazione.
“Una vera follia” come l’ha definita l’economista e deputato di Forza Italia Renato Brunetta, che in un’intervista a Radio Radicale ha precisato, che il provvedimento voluto dal ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio, non terrebbe “conto dell’evoluzione della tecnologia, poiché si farebbe un grandissimo regalo a colossi dell’e-commerce come Amazon, che già stanno condizionando il mondo delle reti commerciali”.
Dal canto suo però il settore dell’e-commerce non accetta di essere considerato una sorta di cenerentola, soprattutto se si guarda al panorama internazionale.
Dappertutto le vendite online sono ovviamente possibili anche nei giorni di festa e nessuno si dovrebbe sorprendere dunque che questo meccanismo funzioni anche in Italia, e soprattutto, continuerebbe a funzionare anche in caso dell’entrata in vigore di un provvedimento che preveda l’obbligo delle chiusure domenicali per i negozi fisici.
A meno che non si prevedano specifici obblighi anche per gli operatori commerciali del web. Ed è qui che scatta l’allarme, lanciato da Roberto Liscia, presidente di Netcomm, l’associazione che raccoglie gli operatori italiani dell’e-commerce. Se fosse infatti previsto il divieto di processare gli ordini di domenica, non si farebbe altro che "favorire i grandi player internazionali” ha dichiarato Liscia ad Askanews.
E ha poi spiegato: “Vietare le vendite di domenica significa che uno spagnolo acquisterà vini in Francia. La competitività dell'Italia verrebbe danneggiata. Piuttosto dobbiamo lavorare affinché le piccole realtà commerciali italiani diventino digitali”.
Insomma, le chiusure domenicali sarebbero sì un favore all’e-commerce, che dovrebbe però poter continuare ad operare come avviene ora, cioè senza limitazioni. Un messaggio chiaro di cui chissà se il governo deciderà di tenere conto. Staremo a vedere.