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July 22 2023
Spesso parlando (ma anche scrivendo) i nomi comuni delle tempeste vengono confusi. Invece prendono una denominazione diversa secondo il luogo in cui si originano e quanto sono violente.
Il ciclone tropicale prende il nome secondo la regione in cui si verifica e colpisce il continente indiano dopo essersi formato nell'omonimo oceano.
Il ciclone consiste infatti in una perturbazione a carattere rotatorio che raggiunge centinaia di chilometri ed è caratterizzata da venti molto intensi e violenti che partono da una velocità di 119 km orari uniti a forti precipitazioni.
Il tifone è il nome che più comunemente si usa per le perturbazioni tropicali dell'oceano Pacifico nordoccidentale, soprattutto nella regione delle Filippine e del Mar Cinese. Se un tifone arriva a 241 chilometri orari viene chiamato "supertifone".
L'uragano riguarda invece perturbazioni tropicali ma che colpiscono i Caraibi e gli Stati Uniti meridionali (oceani Atlantico e Pacifico nordorientale). Il nome deriva dallo spagnolo huracán, adattamento di una voce indigena delle Antille per il dio caraibico delle tempeste. Se i venti di un uragano raggiungono la velocità di 179 chilometri orari, la tempesta diventa "uragano intenso". Gli ultimi in ordine cronologico sono stati Irma e Harvey.
Il tornado, invece, è un fenomeno circoscritto e simile alle trombe d'aria. Un vortice che può avere un'ampiezza di 300 metri e si sposta in linea retta coprendo un percorso di circa 30 chilometri con una velocità di 600 chilometri orari.
Secondo quanto si legge sul sito di 3bmeteo le espressioni "tornado" e "tromba d'aria" sono sinonimi. È sbagliato quindi pensare che un tornado sia una tromba d'aria molto più forte. La consuetudine porta in Italia a chiamare fenomeni del genere come trombe d'aria, mentre in altre parti del mondo (come negli Stati Uniti) si preferisce usare l'espressione tornado (twister in inglese).