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May 23 2013
La grande bellezza di Paolo Sorrentino è solo l'ultimo di una lunga serie di film dove Roma da sfondo diventa protagonista della storia. Proprio sessant'anni fa usciva al cinema Vacanze romane di William Wyler, il film che avrebbe mostrato al mondo la Roma del boom, una metropoli romantica e accogliente (a soli 5 anni dall'amaro Ladri di biciclette di Vittorio De Sica, uno dei capolavori del neorealismo). Qualche anno dopo, all'inizio degli anni 60, avrebbero raccolto il testimone prima Federico Fellini con La Dolce Vita e la sua Roma stravagante e fascinosa. Poi Pierpaolo Pasolini, il cantore dell'altra Roma, quella delle borgate, lontana anni luce dalla città delle guide turistiche. E Michelangelo Antonioni che nel film L'eclisse mostra tutta la sua fascinazione per l'architettura romana, a cominciare dall'Eur.
Nel 1987 l'urbe incontra il genio visionario di Peter Greeneway con Il ventre dell'architetto, film omaggio alla Roma barocca e neoclassica. Nel 1993 tocca a Nanni Moretti e alla sua vespa mostrare in Caro Diario la Roma residenziale dalla Garbatella al quartiere olimpico, in una lunga passeggiata tra urbanistica e poesia. Nel 1999 il regista Anthony Minghella gira a Roma alcune scene di Il talento di Mr Ripley, e apre a una nuova serie di passeggiate americane nei vicoli del centro che vedrà calare su Roma anche Julia Roberts (nel film Mangia, prega, ama di Ryan Murphy) e Woody Allen per In Rome with love. Due film che rappresentano due atti d'amore alla città eterna, anche se con qualche davanzale fiorito e qualche vitellone di troppo.