Viaggi
April 28 2020
Nel cuore del Pacifico meridionale, a metà strada tra Nuova Zelanda e Hawaii, le Isole Cook (15 in tutto) sono un piccolo paradiso di spiagge incontaminate, vette vulcaniche e foreste lussureggianti. Il posto ideale per chi desidera allontanarsi dai percorsi turistici più battuti e trascorrere una vacanza in assoluta privacy e libertà, a 23 ore di volo lontano da tutto. Grazie all'efficace lavoro di tutela, informazione e sanificazione per garantire la sicurezza e la salute di locali e visitatori, sono oggi tra le prime mete esotiche Covid-free, dove tutto è già pronto ad accogliere i turisti, non appena saranno riaperti i collegamenti aerei. Panorama.it ha selezionato i luoghi imperdibili e le esperienze più emozionanti.
One Foot Island a Aitutaki, Titikaveva e Nikao Beach a Rarotonga sono considerate le più scenografiche lingue sabbiose dell'arcipelago. La prima si raggiunge al largo dell'appartata isola di Aitutaki, con una mini crociera giornaliera che porta a Honeymoon Island, una striscia di sabbia color borotalco tra i motu più lontani. Da qui, camminando sull'acqua trasparente si arriva su questo atollo remoto, l'unico disabitato ad avere un ufficio postale attivo. A Rarotonga, l'isola principale delle Cook, la spiaggia di Titikaveka è nota come la più bella per la sua laguna color blu intenso e la barriera corallina da esplorare facendo snorkeling oppure con immersioni guidate. Sempre a Rarotonga, sulla costa settentrionale a ovest della capitale Avarua, Nikao Beach, tra quella di Black Rock e l'aeroporto, è il luogo migliore per fare surf e body-boarding in acque poco profonde.
Rarotonga è leggendaria per le sue onde, da cavalcare tutto l'anno, grazie a vari passaggi tra la barriera dove soffiano venti diversi. Il periodo migliore va da novembre a marzo, durante l'estate australe, quando si creano le condizioni migliori sulle coste settentrionali ed occidentali. Per osservare le balene ci si sposta di qualche metro e ci si siede sulle rocce nere di Black Rock (Tuoro), dove secondo la tradizione gli spiriti dei morti partono per Avaiki, uno dei tanti nomi con cui i popoli della Polinesia si riferiscono all'aldilà. Da non dimenticare poi che Rarotonga è uno di quei pochi posti al mondo dove è possibile stare in piedi a circa 30 m sotto un aereo in procinto di atterrare. Per uscire dai soliti itinerari, si può partecipare ad un'escursione in 4x4 nell'entroterra oppure fare trekking (cross island) attraverso le aree boschive della Takitumu Conservation Area, a sud-est dell'isola.
Conosciuta anche come Enuamanu, letteralmente, "terra degli uccelli", Atiu è l'isola più selvaggia. Situata a nord-est di Rarotonga, è la terza per dimensioni dell'arcipelago, un tesoro nascosto alle rotte della maggior parte dei viaggiatori. A renderla unica è la sua stretta barriera corallina, mentre nella sua foresta tropicale, le piante hanno dato vita al fenomeno detto makatea, insinuandosi nel suolo (una barriera corallina fossile). È qui che si aprono splendide grotte calcaree come il Tiroto Tunnel, una galleria sotterranea che collega il lago di Atiu al mare. Ci si può immergere nelle grotte d'acqua, Nurau, Vai Akaruru e Anataketake, quest'ultima sede di un uccello chiamato Kopeka, capace di trovare la strada verso il nido anche al buio seguendo l'eco che risuona nella grotta.
Energia solare per illuminare, biciclette per spostarsi, ventilatori a pale al posto dell'aria condizionata, acque reflue riutilizzate per irrigare il giardino. Situato nel villaggio di MataveraIkurangi Eco Retreat è la prima sistemazione completamente ecologica costruita alle Cook, premiato tra l'altro agli Air NZ Awards proprio per la sostenibilità. A conduzione familiare, è perfetto per chi vuole soggiornare a stretto contatto con la natura, in tutta privacy. La struttura dispone di uno studio, Tropical Are, 4 luxury Safari tents e l'esclusiva Ariki Safari tent, costruiti in modo da ridurre al minimo l'impatto ambientale, con materiali recuperati da fonti sostenibili.
In tutto il Pacifico, solo qui è possibile ridurre a 24 ore il processo per ottenere il certificato di matrimonio, che solitamente richiede circa tre giorni. Per la location c'è solo l'imbarazzo della scelta, tra spiagge da sogno come One Foot Island e baie isolate a breve distanza dai resort dove pronunciare il fatidico sì a piedi nudi sulla sabbia. Prima di festeggiare a ritmo di tamurè, la sensuale danza del Pacifico accompagnata dai tamburi africani, secondo un rito propiziatorio eseguito in onore di Tangelo, dio della fertilità e del mare. In loco, wedding planners locali sono a disposizione per organizzare su misura la cerimonia dei propri sogni, curando nel dettaglio ogni aspetto, dall'interprete al fotografo, dalla torta ai fiori. E dopo la cerimonia, come vuole la tradizione, si pianta insieme una palma sulla spiaggia, come simbolo della nuova vita di coppia.