Food
June 01 2016
Hanno fatto breccia nel cuore degli amanti del cioccolato e adesso ci riprovano anche con la regina della tavola italiana: la pizza. La nuova avventura di Cioccolatitaliani si chiama Pie (acronimo di Pizza Italian Express) ed è appena partita alle porte di Milano, la stessa città che è stata terreno fertile per il fortunato avvio delle boutique per appassionati del cioccolato. Era il 2009 quando, in Via De Amicis, debuttò il primo store goloso, a cui se ne aggiunsero presto altri due (in Via Torino e in Duomo). Da lì in poi la crescita è stata senza freni. Basti dire che, in soli sette anni, il giro d’affari è passato da 800 mila euro a ben 24 milioni previsti per il 2016. L’incremento è a doppia cifra con il 2015 che si è chiuso con 16 milioni di realizzi.
Oggi i punti vendita della piccola multinazionale italiana del cioccolato sono 17 ma a fine anno saranno 25 con un'aggressiva campagna di espansione anche all’estero, soprattutto in Medio Oriente dove il cioccolato italiano sta conquistando i palati di molti. Nei prossimi mesi saranno portate a termine altre otto nuove aperture, quattro delle quali in Italia e il resto nei Paesi arabi.
Sulle dolci tentazioni ha saputo scommettere Cioccolatitaliani, fino a poco tempo fa una piccola azienda familiare di Napoli, da sempre attiva nel settore della pasticceria di qualità. A dare slancio all’offerta è stata però anche la formulazione tutta nuova fatta di locali interamente ispirati a quella che i Ferrieri (nella foto i cugini Vincenzo e Vincenzo Ferrieri) definiscono "chochology", ovvero la filosofia del cioccolato elaborato in tutte le sue forme , anche attraverso l'innovazione del design con l'ideazione - per primi - di fontane di cioccolato , laboratori a vista, in un ambiente fortemente sensoriale ed emozionale.
Ora la scommessa è di riuscire a replicare il modello di successo di Cioccolatialiani anche nel mondo della pizza. Il via c’è stato a fine maggio ad Arese, nel centro commerciale più grande d'Italia, Il Centro. Per la famiglia Ferrieri è un po’ un ritorno alle origini e a un’antica passione, quella per la pizza napoletana, che ha conquistato il mondo. Per stupire i tanti devoti della regina della tavola, Pie punta su ingredienti selezionati e su spazi coinvolgenti e innovativi. Le farine, come gli altri ingredienti, sono selezionate con cura maniacale per riuscire a ottenere il meglio sul piatto (niente farine raffinate e, per dire, quella tipo 00 è bandita). Anche i tanti processi di realizzazione contribuiscono a dare più gusto. Così - e qui sta la novità - la cucina è interamente a vista e l’ospite può scegliere, passo dopo passo, come comporre al meglio la sua pizza. All’ingresso del locale, poi, una grande teca espone la pasta che si trasformerà in pizza e che, per 48 ore, è messa a lievitare sotto gli occhi di tutti.
"La nostra ambizione è anche quella di fare cultura di prodotto che è una delle tendenze del momento" spiega Vincenzo Ferrieri, fondatore e proprietario. "Non ci fermiamo a raccontare la qualità che mettiamo nelle nostre pizze, spieghiamo anche la differenza che ingredienti genuini fanno all’interno del nostro organismo". Anche per questo sarà un modo nuovo di fare pizza ma guarderà soprattutto all’estero. "Presto apriremo altri dieci punti Pie, soprattutto al di fuori dell’Italia" dice Vincenzo Ferrieri. "Crediamo che questa nostra nuova avventura possa svilupparsi per il 70% a livello internazionale, dove vediamo un mercato gigantesco. Pensiamo che Pie, tra cinque anni, potrà generare il 30% del fatturato del gruppo". In arrivo ci sono prima due nuove aperture in Italia, una delle quali in centro a Milano. Poi dal 2017 inizierà l’espansione oltre confine ma questa volta la direzione sarà verso occidente con un occhio particolare all’Europa e alla piazza di grandi capitali come Londra.