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January 23 2018
Il Manchester United si conferma il club con il fatturato più alto nella stagione 2016-2017. Un primato raggiunto grazie agli introiti commerciali e ai soldi del faraonico contratto tv della Premier League, voci di guadagno che hanno consentito di non pagare la mancanza della Champions League in una stagione che i Red Devils hanno chiuso conquistando l'Europa League.
Alle spalle del Manchester United nella classifica Deloitte, punto di riferimento del settore, ci sono Real Madrid e Barcellona a posizioni invertite rispetto alla rilevazione precedente. Entrambe hanno fatto un salto importante di fatturato (+54 milioni il Real e +28 il Barcellona) grazie proprio al cammino nella Champions League che per la formazione di Zidane si è concluso con il trionfo di Cardiff.
Nonostante il bonus europeo, però, nemmeno le due multinazionali della Liga sono riuscite nell'impresa di scalzare il Manchester United che tra un anno potrà contare anche degli introiti derivanti dal ritorno in Champions. Il calcio inglese rimane dominante e minaccia di esserlo a lungo: occupa 5 delle prime 10 posizioni e 10 delle prime 20 con tassi di crescita a doppia cifra. Difficile, impossibile in molti casi, resistere anche in presenza di conduzioni economiche e sportive illuminate e profittevoli.
L'Italia conserva una squadra nella Top10 (la Juventus decima per il quarto anno di fila), perde uno slot nella Top20 (sale il Napoli ma scendono Milan e Roma) e, in generale, si conferma competitiva solo come seconda fila. Le big europee sono lontanissime. Per dare un metro di paragone, il rapporto tra il fatturato record della storia della Juventus e quello dello United leader è di 1,6 (un anno fa era 2) mentre mettendo insieme Inter e Milan si otterrebbe una società capace a mala pena di stare (8°) tra le dieci più grandi. Eppure qualche segnale di ripresa, soprattutto per l'Inter, si intravede.
Ecco la graduatoria delle squadre inserite nella Top20 dei fatturati secondo il tradizionale rapporto Deloitte. Tra parentesi la variazione positiva o negativa rispetto alla classifica della stagione precedente:
Manchester United (Ing) 676,3 (=)
Real Madrid (Spa) 674,6 (+1)
Barcellona (Spa) 648,3 (-1)
Bayern Monaco (Ger) 587,8 (=)
Manchester City (Ing) 527,7 (=)
Arsenal (Ing) 487,6 (+1)
Psg (Fra) 486,2 (-1)
Chelsea (Ing) 428 (=)
Liverpool (Ing) 424,2 (=)
Tottenham Hotspurs (Ing) 355,6 (-1)
Borussia Dortmund 332,6 (-1)
Atletico Madrid (Spa) 272,5 (=)
Leicester (Ing) 271,1 (+6)
Schalke 04 (Ger) 230,2 (-2)
West Ham (Ing) 213,3 (+1)
Southampton (Ing) 212,1 (NEW ENTRY)
Napoli (Ita) 200,7 (NEW ENTRY)
Everton (Ing) 199,2 (NEW ENTRY)
Alle spalle della Top20 il panorama geografico della ricchezza calcistica si allarga anche ad altre realtà. Nell'elenco si trovano anche due italiane momentaneamente decadute: il Milan è passato dal 16° al 22° posto con un fatturato calato da 214,6 a 191,7 milioni di euro. La Roma, che era 15°, si trova adesso in 24° posizione con 171,8 milioni di ricavi.
Da segnalare come tra la 20° e la 30° piazza ci siano comunque 4 esponenti della Premier League, a conferma di come anche le squadre inglesi di terza fascia possano permettersi fatturati a livello delle big italiane, francesi, portoghesi e tedesche.
E le italiane? Un anno fa sommando i fatturati delle prime tre (Juventus esclusa) si otteneva una società virtuale ai piedi del podio. Oggi Inter, Napoli e Milan insieme arrivano a 654,5, davanti al Barcellona e dietro alle prime due. Un piccolo passo avanti ottenuto per trascinamento grazie al boom dell'Inter di Suning che, nonostante scarsi risultati del campo e qualche domanda sulla conduzione economica, è stata capace di veder salire il proprio fatturato di 82 milioni (+46%) coprendo così i cali delle altre.