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Televisione

Claudia Gerini: «Vi racconto l'amore e il sesso senza barriere»

Bisessualità, omosessualità, poliamore, scambismo, amore intergenerazionale e amore senza età. C'è più ipocrisia o ci sono più pregiudizi quando si parla di questi temi? Panorama.it lo ha chiesto in una video-intervista a Claudia Gerini, che venerdì 8 aprile debutta in una veste inedita, introducendo il ciclo di film "Amore, sesso e libertà", al via su Cielo (canale 26 del digitale terrestre), sei prime serate per vivere un’esperienza libera senza giudizi e moralismi, uno sguardo su una realtà sempre più attuale e moderna.

A inaugurare il ciclo è Il sesso degli angeli, film del 2012 di Xavier Villaverde (ma in prima visione su Cielo) che ha come tema la bisessualità. Bruno, artista marziale e ballerino, ama la sua ragazza Carla, ma quando incontra l’affascinante e misterioso Rai, iniziano a volare scintille, aprendo la coppia a nuove possibilità e rompendo la normalità che esiste tra i due fidanzati. La loro vita è destinata così a cambiare per sempre. Ogni film sarà narrato attraverso il ballo e la musica, attraverso brevi filmati, ideati e prodotti dal team del canale, con la Gerini nei panni di narratrice e ballerina. Il sesso degli angeli è associato al Paso doble; poi c'è l’omosessualità (La vita di Adele, film del 2013 di Abdellatif Kechiche, in onda il 6 maggio) raccontata a ritmo di Jive ; il poliamore (Castelli di carta, film del 2009 di Salvador Garcìa Ruiz, in onda il 22 aprile) al Freestyle; lo scambismo (Amore facciamo scambio?, film del 2010 di Antony Cordier, venerdì 15 aprile) è raccontato dalla Gerini con una Rumba veloce. Infine, un Cha cha cha per celebrare l’amore intergenerazionale (Lolita, film del 1997 di Adrian Lyne, il 13 maggio), e l’amore senza età (Due, film del 2019 di Filippo Meneghetti, 29 aprile), in cui vedremo la Gerini, sempre accompagnata dal ballerino Angelo Madonia, esibirsi in un sensualissimo Tango.

Claudia, quando le hanno chiesto di raccontare con delle pillole video il ciclo "Amore, sesso e libertà", qual è stata la sia prima reazione?

«Hanno chiesto alla persona giusta (ride). Scherzi a parte, è stato bello raccontarlo con delle performance musicali che diventano delle vere e proprie suggestioni. Sono sei film importanti, iconici e penso che farli rappresentare da un’attrice - che per l’occasione diventa performer e ballerina – sia stata una scelta giusta».

Bisessualità, omosessualità, poliamore, scambismo, amore intergenerazionale e amore senza età. C'è più ipocrisia o ci sono più pregiudizi quando si parla di questi temi?

«C’è ipocrisia, ci sono pregiudizi ma c’è anche tanta voglia di scardinarli questi cliché. C’è molto bigottismo, perbenismo ma dentro le nostre case e nella nostra intimità siamo chi siamo e siamo chi vogliamo essere. Il giudizio altrui è sempre più severo rispetto a quello che usiamo per noi stessi».

Rispetto al tema della sessualità, qual è il tabù che la irrita maggiormente? Sono più ancorati a certi tabù polverosi gli uomini o le donne?

«Gli uomini. Perché l’uomo ha paura di perdere terreno. La donna ancestralmente è legata all’idea di angelo del focolare, l’uomo a quella di cacciatore: questa grande divisione è limitante e si porta appresso tanti pregiudizi su omosessualità e amori intergenerazionali. Mentre ad esempio viene visto come normale l’uomo che sta con una donna molto più giovane, il contrario stranisce. C’è tanto lavoro da fare.

Dei film del ciclo in onda su Cielo, mi dica: quello che non conosceva e che l’ha stupita di più.

«Amore facciamo scambio?. Non lo conoscevo, mi ha divertito molto».

Quello che consiglierebbe ad un'amica un po' troppo bacchettona.

«La vita di Adele. Perché sconvolge tutti».

Quello che guarderebbe con Carlo Verdone?

«Lolita».

Chiudiamo con Tapirulàn, il suo primo film da regista, in uscita il 5 maggio. Com'è stata la sua prima esperienza dietro la macchina da presa? È soddisfatta del risultato?

«Un’esperienza stimolante, esaltante e al tempo stesso sorprendente perché ero molto nel mio, mi sono trovata bene sul set, sia nel prendere decisioni che nell’assumermi le responsabilità. Rispetto al risultato finale, mancano alcuni passaggi della post-produzione ma direi che sono soddisfatta: ora lo consegno al pubblico e spero se ne innamorino».

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