Economia
September 20 2017
Con oltre 1,9 miliardi di bevande consumate al giorno, Coca Cola non è solo una fra le più grandi multinazionali del settore alimentare, ma anche una miniera di dati. L’azienda, infatti, raccoglie, processa e utilizza informazioni sui 500 marchi in portafoglio, distribuiti in 200 paesi. Lo racconta Forbesche spiega come i dati raccolti nella produzione, distribuzione e vendita dei prodotti siano utilizzati per prendere decisioni a livello strategico.
Coca-Cola, non a caso, è stata una fra le prime aziende a riconoscere l’importanza dei dati, come dimostra il caso della nuova Cherry Sprite. La bevanda, infatti, nasce dai risultati raccolti dai nuovi distributori automatici che permettono ai consumatori di mixare diversi ingredienti per creare il proprio gusto preferito. La combinazione più popolare, cioè la Sprite al sapore di ciliegia, è diventata una bevanda a tutti gli effetti in vendita anche sugli scaffali.
Sulla base di questo esempio e intercettando il trend degli assistenti virtuali, come Siri e Alexa, l’azienda ha in programma di dotare di intelligenza artificiale anche i distributori automatici. Questa novità permetterà ai consumatori di ordinare il proprio mix di prodotto preferito, mentre l’azienda potrà modulare il “comportamento” della macchina a seconda delle location in cui si trova. Per esempio, nei centri commerciali i distributori automatici possono essere declinati in versioni originali, mentre negli ospedali o nelle aziende avranno una formula più tradizionale.
I dati aiutano anche nella localizzazione del gusto. E’ il caso della spremuta di arancia commercializzata con nomi come Minute Maid e Simply Orange in numerosi mercati. Per assicurarsi che i raccolti crescano nel modo ottimale, l’azienda utilizza dati climatici, immagini satellitari, informazioni sulla raccolta, prezzo e rating di acidità e dolcezza dei frutti. Un algoritmo, poi, trova la migliore combinazione di variabili per realizzare il prodotto che incontra il gusto del consumatore di un certo paese.
Coca-Cola, inoltre, utilizza occhiali e apparecchi per la realtà aumentata per fornire ai tecnici informazioni sugli impianti a cui stanno lavorando, per aiutarli a diagnosticare e risolvere problemi tecnici. Questo sistema fornisce aiuto in remoto da parte di esperti che possono vedere l’apparecchio sotto gli occhi del tecnico. Il sistema è utilizzato anche per ispezionare distributori automatici in posti difficili da raggiungere, come le navi da crociera durante la navigazione.
L’azienda, infine, monitora attentamente la propria presenza sui social media. Coca-Cola, infatti, traccia ogni volta in cui il proprio nome compare fra i suoi 105 milioni di fan su Facebook e i 35 milioni di follower su Twitter, ma individua anche la propria presenza (o quella dei concorrenti) nelle foto dei consumatori. Questi dati forniscono informazioni sulle modalità di fruizione del prodotto e per la somministrazione di comunicazione pubblicitaria. A quanto pare, infatti, le pubblicità targettizzate attraverso il monitoraggio di foto sui social hanno quattro volte più possibilità di venire cliccate rispetto a quelle veicolate con altri parametri.
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