Economia
March 19 2018
In Italia il reddito di cittadinanza è una promessa elettorale del M5S e chissà se Di Maio & Co. riusciranno a metterla in pratica. In Finlandia, invece, è già realtà. Da sempre al centro del dibattito dei partiti di socialdemocratici, è stato introdotto lo scorso anno, per un caso almeno curioso, da un governo di centro-destra, che nei paesi nordici in genere è attento al rigore dei conti.
Per ora la spesa è contenuta: 20 milioni di euro. Il governo non voleva sborsare di più per assistere i senza lavoro e vuole dimostrare che solo con questa misura a tempo determinato (dura due anni), chi non ce l'ha sarà spinto a trovarsi un impiego. Il reddito di cittadinanza finlandese, infatti, è un esperimento sociale (terminerà a dicembre 2018) condotto su 2.000 finlandesi disoccupati dai 25 e 58 anni.
L'assegno erogato è un po' più basso di quello proposto dal M5S (780 euro al mese): i disoccupati ricevono 560 euro al mese direttamente sul conto corrente. Ma attenzione: non è un sussidio pubblico all'interno di un programma di reinserimento nel mondo del lavoro.
L'assegno di disoccupazione si perde, infatti, quando si accetta una proposta di lavoro da parte del centro per l'impiego. I 560 euro, invece, arrivano comunque a tutti i nomi selezionati dal governo all'interno del programma, quindi sia a coloro che si rimboccano le maniche e si mettono a cercare un lavoro sia ai fannulloni.
"La cosa più strana è che anche se dovessi cominciare a guadagnare un milione di euro all'anno continuerebbero a darmeli" ha confidato a CnbcMika Ruusunen, uno dei duemila finalndesi che ricevono l'assegno mensile. Insomma, soldi a pioggia e nulla in cambio. Funzionerà l'esperimento? Lo sapremo alla fine del 2018.
Intanto, l'iniziativa ha trovato tra i suoi sostenitori Stephen Hawking (scomparso di recente), Bill Gates (Microsoft), Mark Zuckerberg (Facebook), Elon Musk (Tesla, SpaceX) e un politico come Bernie Sanders: lo vedono come uno strumento per arginare le disuguaglianze che le nuove tecnologie stanno creando.
Il reddito di Stato finlandese non è piaciuto però alla stampa liberal (e di sinistra) anglosassone. Per il Guardian e New York Times l'assegno non è "vero welfare" e l'esperimento, per una maggiore efficacia sociale, avrebbe dovuto coinvolgere anche altre categorie di cittadini e non solo i disoccupati.