Tecnologia
January 07 2014
La pulizia dei moderni dispositivi tecnologici non è solo un vezzo. Non si tratta semplicemente di tenere puliti schermo, tastiere e cover, ma di assicurare maggior vita a smartphone e tablet e a noi stessi. Stando agli esperti, quello che si può creare sui touchscreen e negli angoli dei nostri device hi-tech potrebbe essere peggio di ciò che si accumula sotto le scarpe, dopo una giornata di lavoro in cantiere. Secondo il dott. Dubert Guerrero , specialista in malattie infettive della Sanford: “Quei dispositivi possono essere fonte di trasmissione di germi e batteri, senza alcun dubbio”.
Non a caso, nel mese di novembre 2013, l’American Journal of Infection Control, ha pubblicato uno studio sulla persistenza di batteri sull’iPad e i metodi migliori per disinfettare il tablet e ridurre la contaminazione. Bisognerebbe quindi tenere sempre pronte diverse soluzioni idonee a mantenere puliti i dispositivi mobili che si possiede, non solo per evitare possibili malattie ma anche per lasciarli nello stato più decente possibile, così da poterli rivendere anche a distanza di anni.
La semplicità è l’arma migliore
Vi siete sempre chiesti perché assieme alle pellicole trasparenti per smartphone, tablet e lettori mp3, in vendita nei negozi trovate anche dei panni (non sempre di buona qualità) in microfibra? Semplice: aiutano a tenere via la polvere dagli schermi. Pulire il display con un panno in microfibra leggermente umido permette di eliminare la maggior parte dei batteri più comuni. Il problema è che per quelli più duri, come il Clostridium difficile (che causa diarrea e anche irritazione al colon) serve qualcosa di forte, come uno sterilizzante. Una soluzione non ben vista da tutti, nemmeno da chi gli smartphone li produce. Ad esempio Apple mette in guardia, tramite il suo sito web , sull’adozione di “spray, solventi o sostanze abrasive” per pulire i suoi prodotti di consumo.
L’ultimo batterio
Se non siete tra quelli che si lasciano intimidire facilmente proprio sull’Apple Store troverete, a poco più di 10 euro, le salviettine "Techlink ReFresh Quick-Dry Anti-Bacterial Screen Wipes” da passare sullo schermo di iPhone, iPod e iPad, anche se non crediamo succeda qualcosa se si utilizzano anche con Android, Windows Phone e BlackBerry. Sono leggermente umide, imbevute di una soluzione antibatterica con asciugatura rapida. Sempre da Techlink c'è il flacone spray antibatterico con il comodo panno per la pulizia.
Chi fa per sé
Si tratta di qualche decina di euro ma, volendo, potete crearvi da soli la vostra soluzione di pulizia. Basta mescolare, nelle stesse quantità, alcol isopropilico (al 70%) e acqua distillata spendendo intorno ai 5 euro. In particolare l’alcol serve come agente per disinfettare le tastiere fisiche e le parti di plastica mentre l’acqua distillata è utile per lo schermo e la lente della fotocamera. Attenzione ad utilizzare acqua normale, quest’ultima ha sostanze chimiche che lasciano aloni dopo l’asciugatura.
Pulizia extra-mondo
Se però volete andare sul sicuro potete affidarvi ad un disinfettante professionale a ultravioletti: Violife . Si tratta di un accessorio, grande quanto una macchinetta del caffè, che costa sui 50 dollari ed è in grado di disinfettare praticamente tutto (anche lettori mp3, auricolari bluetooth, cuffie). Funziona così: si inserisce il dispositivo dentro la cavità di Violife, si chiude il coperchio e si attende che i raggi UV “uccidano” i germi.
Diamoci delle arie
Una volta messa da parte la questione display, si può procedere con il pulire gli angoli più nascosti e inaccessibili del telefono o del tablet. Pensiamo soprattutto a quei modelli che hanno la batteria integrata e quindi l’impossibilità di accedere alle zone sporche se non aprendo, a proprio rischio, il case. Ci viene in aiuto DataVac Electric Duster , un compressore d’aria specifico per oggetti hi-tech che permette di far "saltare", letteralmente, lo sporco dai bordi, senza danneggiare le parti sensibili e vitali. Uno strumento che può essere usato per tanti dispositivi, si parte dalle tastiere del computer alle porte (microUSB, Lightning, audio) dei cellulari e tablet per poi finire a macchine fotografiche e lettori Blu-Ray. Un vero all-in-one.
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