Tecnologia
April 19 2020
"Niente sarà più lo stesso", è il ritornello più in voga da quando siamo stati travolti dal Covid-19. L'improvvisa ondata che dalla Cina si è abbattuta su tutto il mondo ha bloccato tutto e tutti, aprendo numerosi interrogativi sul futuro. Ai governi spetta decidere il da farsi, alle persone trovare le contromisure per un evento che ha sgonfiato e in molti casi azzerato i guadagni, mentre le aziende devono rimediare ai mancati incassi di marzo, cui si aggiungerà il magro bottino di aprile, facilitato dal tenue allentamento delle maglie difensive successivo allo stop pressoché quasi totale delle attività. La crisi di vendite si è abbattuta su tutti i settori, con l'eccezione della grande distribuzione, e tra chi si lecca le ferite c'è anche il settore dell'elettronica di consumo, che ha trovato linfa vitale con il mercato online a fronte di negozi chiusi e lancio posticipato, o al massimo in versione digitale, dei nuovi prodotti.
Archiviata la contrazione del bimestre marzo-aprile, per i produttori è tempo di ripartire e fare i conti con un comparto che si annuncia diverso rispetto allo scoppio dell'emergenza sanitaria. Per capire in quale direzione andrà il mercato e cosa invece potranno aspettarsi i consumatori, abbiamo sentito Gianluca Di Pietro, direttore generale Hisense Italia.
Prima di tutto, come sta il mercato dell'elettronica di consumo e quando uscirà dalla crisi delle ultime settimane?
"La situazione è complicata, il blocco improvviso ha cambiato le carte in tavola. Oggi ci sono circa un migliaio di negozi aperti ma i clienti latitano e le vendite sono minime, al contrario del mercato online, che ha avuto un'impennata importante e ha dimostrato la differenza tra qualche operatore che non era attrezzato e gli altri più strutturati, su tutti Amazon, che nonostante un iniziale e breve sofferenza hanno poi assicurato il consueto standard. Nel complesso, comunque, bisognerà tenere duro fino a fine mese, poi da maggio inizierà la ripresa ma con nuove regole del gioco".
Quali cambiamenti dobbiamo attenderci?
"Ne usciremo cambiati tutti perché il Coronavirus sarà ricordato come uno spartiacque storico, con riflessi su tanti aspetti e settori. Nel nostro campo ci saranno differenze rilevanti rispetto al passato, con il comparto offline chiamato a ridisegnare il proprio operato e l'online che proseguirà e accelererà la sua crescita perché l'approccio all'acquisto dei clienti sarà diverso, più ragionato, attento e con una più alta propensione al rapporto qualità-prezzo".
Se il consumatore vuole di più, come dovranno rispondere le aziende?
"Per restare un canale distributivo rilevante, i negozi di elettronica dovranno riorganizzarsi e offrire un personale più preparato a spiegare il prodotto a un pubblico che vuole conoscerlo meglio rispetto a quanto accadeva fino allo scorso febbraio. Con la sempre maggiore abitudine a trovare online le informazioni prima di procedere all'acquisto, il cliente avrà più tentennamenti prima di spendere centinaia di euro per un prodotto, con i punti vendita che per essere un valore aggiunto dovranno far comprendere funzioni e vantaggi di un oggetto".
Per il mercato online, invece, il futuro appare roseo.
"Sicuramente continuerà a crescere perché per molti italiani è ancora un nuovo canale di vendita, quindi ci saranno tanti clienti che, avendo provato il servizio e scoperto i suoi vantaggi in queste settimane di isolamento casalingo, daranno continuità e precedenza all'acquisto online. Questo significa che le aziende devono attrezzarsi, migliorare la logistica e trovare nuove modalità per dialogare con il cliente. Oggi il primo passo che precede un acquisto è la lettura delle recensioni degli altri per farsi un'idea su funzionamento ed efficacia del prodotto in questione, ma ora serve altro, perché non basta più evidenziare una o due caratteristiche per dimostrare il valore di un prodotto e giustificare il suo costo. Per farlo ci sono varie possibilità, come i tutorial o il ricorso alla realtà aumentata per illustrare i vari utilizzi di un oggetto".
Pur cambiando il processo di acquisto per le aziende resta cruciale catturare l'attenzione dei consumatori: quali sono le leve su cui spingere?
"La risposta migliore è progettare prodotti concreti, con caratteristiche tangibili che offrano dei chiari vantaggi. In tale prospettiva, ai prodotti tattici che puntano soprattutto sul prezzo, si affiancheranno quelli in grado di appagare il consumatore, convincendolo all'acquisto".
Hisense Italia come agirà e, nel caso, cosa cambierà?
"Continueremo a focalizzarci sulle nostre tre aree principali: tv, grandi elettrodomestici e aria condizionata. In queste settimane abbiamo raccolto i frutti dell'alleanza con Amazon, che ci ha permesso di incrementare fino a quattro volte i ricavi per le vendite online in confronto a gennaio e febbraio 2020. Di fronte alla necessità di avvicinarsi di più ai consumatori, non tanto e non solo per incrementare le vendite, ma proprio per spiegare filosofia e prodotti, stiamo pensando di realizzare uno shop sul nostro sito".
Il posticipo degli Europei di calcio 2020, di cui Hisense è uno dei principali sponsor, quanto potrà pesare sui conti annuali?
"Il posticipo impatta sul mercato dei tv, perché con i grandi eventi sportivi l'aumento del volume di vendite è una certezza, e sulle attività che avevamo programmato. Ma abbiamo già voltato pagina e rinviato tutto di un anno, anzi forse può essere anche meglio così, poiché nel 2022 ci saranno i Mondiali di calcio in Qatar, altro evento che vogliamo sponsorizzare".
Chiudiamo con i tv, quale sarà il prossimo che entrerà nelle case degli italiani?
"Il televisore avrà dimensioni più grandi e permetterà una modalità di fruizione sempre più personale, con un palinsesto su misura e contenuti che svilupperanno una maggiore interazione con l'utente. In questo senso, Hisense è con Samsung e LG l'unica a offrire una piattaforma proprietaria per le SmartTV, che si chiama Vidaa, mentre con la nuova gamma arriveranno i tasti per l'accesso diretto su RaiPlay, Chili e TIMVision"