Tecnologia
October 01 2018
In Europa, la stampa in azienda produce quasi 1.000 miliardi di pagine ogni anno, realizzate utilizzando circa 134 milioni di stampanti inkjet e laser. Una recente ricerca IDC dimostra che la necessità di stampare è rimasta invariata o è addirittura cresciuta, secondo quanto afferma il 50% degli intervistati: infatti, più condividiamo informazioni, più documenti abbiamo bisogno di stampare. Di conseguenza, l'ufficio moderno è diventato ancora più document-centric.
"Negli uffici moderni - afferma Flavio Attramini, Head of Business di Epson Italia - si ha sempre la necessità di stampare. Sono però cambiate le esigenze di stampa e, di conseguenza, i criteri di scelta dei dispositivi. Noi di Epson lavoriamo per creare soluzioni in grado di adattarsi in maniera puntuale alle richieste dei clienti."
Ma quali sono i fattori che le aziende prendono maggiormente in considerazione al momento dell'acquisto? Per comprendere meglio le ragioni e le dinamiche che determinano le scelte aziendali nei processi di acquisto di sistemi e soluzioni di stampa, Epson Italia ha commissionato una ricerca a Digital360, che ha intervistato 100 aziende italiane con un parco stampanti che va da meno di 50 a oltre 500 unità e un numero di dipendenti compreso tra 250 e oltre 1.000.
Fra i principali risultati emersi è che solo il 16% utilizza dispositivi di proprietà: la stragrande maggioranza delle realtà contattate utilizza il noleggio operativo o i servizi di stampa gestita (MPS, Managed Print Services) forniti dai rivenditori o dai produttori. Altro aspetto riscontrato nel campione riguarda i due principali fattori che influenzano l'acquisto: a stravincere è il basso costo di gestione (54%), subito seguito, col 48%, dall'affidabilità e minimizzazione dei fermi macchina. Cresce l'attenzione anche sul tema dell'impatto ambientale. Infatti, sebbene non sia tra i due fattori che più influenzano la scelta di acquisto, è emerso dalla ricerca che per il 67% degli intervistati è un criterio importante o molto importante. Alla luce di questo risultato, è stato chiesto agli intervistati quali misure avessero adottato per ridurre l'impatto ambientale: il 78% ha dichiarato di riciclare la carta, il 48% di riciclare l'hardware e il 64% di gestire le code di stampa con la possibilità di annullare gli invii pregressi.
"Le soluzioni inkjet - continua Attramini - portano in ufficio efficienza economica e operativa. Ma anche il vantaggio ambientale, che la ricerca ci dice essere uno degli elementi che cominciano ad essere presi in considerazione nella fase di selezione e acquisto, è prima di tutto strettamente legato alla tecnologia inkjet. L'organismo di certificazione TÜV Rheinland ha calcolato che, passando alla tecnologia inkjet le aziende europee potrebbero diminuire di oltre 333.000 tonnellate le emissioni di CO2 (di cui oltre 58.000 tonnellate solo in Italia) e questo in termini economici significa risparmiare fino a 176 milioni di euro (oltre 29 milioni in Italia): quindi anche la scelta ambientale per le aziende comporta una immediata positiva ricaduta in termini economici.
Secondo IDC, dal 2016 al 2017 si è registrato un aumento delle stampe da dispositivi business inkjet e un calo di circa il 3% delle stampe con tecnologia laser. Contemporaneamente, le vendite di unità inkjet sono aumentate in modo significativo: oggi rappresentano circa il 30% delle consegne e si prevede raggiungeranno il 41% entro il 2019, quando la tecnologia inkjet sarà la più venduta sul mercato.