Tecnologia
May 08 2023
Orologi, smartphone, applicazioni e mappe digitali sono strumenti che utilizziamo ogni giorno ma anche risorse preziose per i velisti. Mai come negli ultimi dieci anni, infatti, la tecnologia ha cambiato le barche e le priorità di chi cazza la randa, non solo in termini di oggetti che facilitano la navigazione, rendendola al contempo più veloce e sicura. Oggi oltre alla ricerca di lusso e comodità a determinare le scelte dei velisti c'è anche la sostenibilità, parte integrante del presente e del futuro globale, sulla terraferma come in acqua. Così molte compagnie si muovono su questo versante per sperimentare novità e portare innovazione su vasta scala, come sta facendo Michelin con Wisamo, che sta per Wing Sail Mobility e indica un sistema di vele ad ala gonfiabile automatizzato e telescopico che consente alle imbarcazioni di ridurre il consumo di carburante fino al 20%, anche se il ragguaglio preciso dipende dal tipo di barca, dalla rotta e dalle condizioni meteorologiche.
Testato per la prima volta nel 2021 da un velista d'eccezione come Michel Desjoyeaux e in fase di collaudo sul Ro-Ro da 155 metri MN Pelican per effettuare test in condizioni marittime complicate, Wisamo potrebbe favorire il ritorno in auge della navigazione a vela su grandi rotte, specie per la necessità di ridurre le emissioni inquinanti. Del resto, il piano di Michelin è nato per contribuire alla decarbonizzazione del trasporto marittimo, anche in virtù dei traguardi fissati dall'International Maritime Organization per il 2030 e il 2050. “Il vantaggio del vento come forma di propulsione è notevole, nasce come fonte di energia pulita, gratuita, universale e priva di controversie. Per questo il nuovo sistema rappresenta una soluzione promettente per migliorare l'impatto ambientale delle navi mercantili”, ha detto Desjoyeaux in riferimento al Wing Sail Mobility che, dopo la recente approvazione della società di classificazione norvegese DNV, potrebbe arrivare sul mercato a breve.
Andare veloce è l’obiettivo di tutti ma navigare in sicurezza è la prima regola di ogni lupo di mare, che oltre all'esperienza è giocoforza sempre più legato al progresso garantito dalla tecnologia. Che in molti settori, nautica inclusa, oggi va a braccetto con l'intelligenza artificiale, come dimostra lo sviluppo e l'efficacia di Watchit, sistema che sfrutta sensori e algoritmi per mettere al sicuro le imbarcazioni da collisioni e potenziali incagliamenti. Brevettata dall'israeliana Aqua Marina Tech, specializzata in servizi e tecnologica nautiche salvavita, la soluzione utilizza i dati della barca e quelli delle mappe, grazie ai quali l'intelligenza artificiale valuta il grado di rischio, allertando in tempo reale il comandante sugli eventuali pericoli per prevenire problemi e incidenti. Quanto basta per convincere Ferretti Group ad adottare in esclusiva il sistema per alzare lo standard di sicurezza delle proprie imbarcazioni, riducendo le possibilità di danni evitabili quanto costosi.
Il velista odierno è un fine conoscitore di mare e meteo anche perché può sfruttare dispositivi su misura, concepiti per semplificare la navigazione. Uno di questi è Quatix 7, smartwatch dedicato alla nautica di Garmin, che integra carte costiere con dati Navionics e mappe delle acque interne per non perdere la rotta. Dotato di tasti tradizionali, interfaccia touchscreen e display da 1,3 pollici con ghiera in acciaio, ha un'autonomia di 18 giorni in modalità orologio smart (57 ore in versione GPS e 60 ore in modalità risparmio energetico UltraTrac), con la copertura satellitare che permette di inviare messaggi di testo e notifiche sul telefono. L'orologio è impermeabile fino a 10 atmosfere, valore che corrisponde a circa 100 metri di profondità, inoltre con il profilo attività barca a vela si possono registrare i dati di un'uscita di più giorni con un ridotto consumo di batteria. Quatix 7 si connette, poi, ai chartplotter compatibili di Garmin e funge da telecomando per lo zoom delle carte, l'autopilota con cui controllare la rotta anche quando non si è al timone e diverse altre funzioni, mentre in caso di imminenti cambi di marea il dispositivo manda un avviso in automatico. Disponibile nelle tre versioni Standard, Amoled e Solar, il più avanzato orologio smart per la nautica di Garmin parte da 699 euro.
Sempre da Garmin si possono pescare altre soluzioni per una strumentazione di bordo che contribuisca a una navigazione in totale tranquillità, con il Marine System Builder che aiuta a sciogliere i dubbi su quale sia il prodotto più adatto alle singole esigenze. Il chartplotter Serie GPSMap aiuta a trovare la giusta direzione per l'imbarcazione tramite i dati del vento necessari per muovere le mele, mentre la radio marina VHF 215 Ais permette di conoscere la posizione delle imbarcazioni nelle vicinanze, così da evitare collisioni. Per la navigazione dopo il tramonto nulla va lasciato al caso e dotarsi di un dispositivo per la visione notturna a largo raggio è doveroso. Un buon compagno di viaggio è Bestguarder HD Digital, un monoculare che ha una portata su linea visibile fino a 1000 metri di giorno e fino a 350 metri di notte tramite fari a infrarossi. Oltre allo zoom a 6 fasi, treppiede e alla custodia impermeabile, il dispositivo è in grado di visualizzare il soggetto anche come fermo immagine o clip video da archiviare poi su una scheda microSD.
Se invece del singolo pezzo si cerca un pacchetto completo extra lusso c'è Wallywind 110, superyacht a vela da 33,5 metri costruito in fibra di carbonio, che combina un animo da barca da regata con spazi abitabili da panfilo da crociera. Sfoggia un pozzetto di 80 metri quadrati su un unico livello, con un tender lungo fino a 4 metri sotto il ponte e interni in legno sbiancato con dettagli in carbonio pensati per lasciare ampio spazio agli ospiti (fino a 15), allietati dalla luce naturale che penetra grazie agli oblò, alle vetrate e al lucernario che domina la tuga bassa. Considerato che il layout è personalizzabile e tutti gli oggetti sono rimovibili per varare l’assetto da gara, Wallywind 110 è una imbarcazione da sogno che navigherà nel Mar Mediterraneo a partire dal 2024.