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November 24 2022
L’Italia è senza dubbio una delle nazioni che può vantare l’alta qualità dell’olio di oliva prodotto dai frutti del proprio territorio.
Questo ingrediente così ricercato e amato in tutto il mondo è talmente prezioso da essere stato definito “oro giallo” - anche perché particolarmente costoso, a causa del costo della materia prima e della lavorazione.
Ma se siete qui è perché siete curiosi di scoprire come viene fatto l’olio di oliva, perciò ecco di seguito gli step dei processi di produzione, che sono ben sette: raccolta, stoccaggio, defogliazione e lavaggio, molitura e gramolatura, estrazione e imbottigliamento.
La prima fase è quella della raccolta delle olive, ed è molto importante che avvenga effettuata attraverso una serie di tecniche specifiche, che permettono di adoperare il frutto senza alterare il gusto e la qualità. Per questo motivo non è da considerare un processo semplice, tutt’altro; va affrontato con la consapevolezza tramandata.
Ovviamente, una volta raccolte andranno stoccate secondo alcuni procedimenti; meglio se portate al frantoio entro 48 ore.
Una volta raccolto, il frutto è molto fragile, quindi se stoccato in sacchi rischia di schiacciarsi e rovinarsi, se lasciato per terra potrebbe iniziare a macerare: in entrambi i casi la qualità dell’olio di oliva cambierebbe.
Una volta raccolte e stoccate, il processo prevede la lavorazione vera e propria, ma non bisogna dimenticarsi di due passaggi intermedi: la defogliazione e il lavaggio del frutto.
La prima operazione è quindi quella di eliminare eventuali elementi che vadano in contrasto con le più elementari norme igienico-sanitarie, come parti di arbusto, fogliame e piccioli.
In seconda battuta, con l’acqua potabile, l’oleificio di occupa di lavare il frutto per evitare la comparsa di cattivi odori.
Le successive fasi di lavorazione delle olive e di produzione dell’olio di oliva prevedono l’impiego della cosiddetta “molazza”, ossia di una macina in pietra che serve, meccanicamente, a schiacciare il frutto esercitando molta pressione e una rotazione continua e costante.
In questo macchinario si trovano anche delle lame, che hanno la funzione di rimuovere la pasta d’olio. A questo sarà necessario rompere l’emulsione tra olio e acqua e infine estrarre l’olio di oliva puro attraverso metodi come: la pressione, la centrifugazione e il percolamento.
La parte finale della filiera prevede che l’olio di oliva estratto venga quindi imbottigliato in confezioni scure che possano evitare il contatto del liquido con il calore naturale del sole.
info: chefincamicia.com