Carlo Conti e Paolo Bonolis. La tradizione contro la trasgressione

Conduzione classica e misurata contro conduzione gridata e trasgressiva. La contenuta sobrietà contrapposta alla gioviale intemperanza. Sono le caratteristiche professionali di Carlo Conti e Paolo Bonolis che conducono rispettivamente L'eredità su Rai1 e Avanti un altro su Canale 5. I due programmi si scontrano quotidianamente alle 18,40, nella fascia preserale. Lo schema sul quale si basano non è cambiato con il tempo, del resto  la legge dell'Auditel parla chiaro: cavallo vincente non si cambia. Il pubblico, dunque, a quell'ora si divide quasi equamente, tra le due proposte. L'Eredità riesce, finora, ad avere il predominio. Ma bisogna riconoscere a Paolo Bonolis di aver risollevato l'audience di quella fascia oraria precipitata in estate all'8% con le insostenibili repliche di La ruota della fortuna. La prima sfida tra i due conduttori a fatto registrare, per la parte finale dei due show, il 22,7% per L'Eredità e il 16,91% per Avanti un altro.

Ma cosa rappresentano i due conduttori dalla personalità così differente per il pubblico? Qual è la tipologia delle rispettive platee televisive? E soprattutto: perchè dopo tanti anni, riescono ancora a catturare un'audience così numerosa? Panorama.it lo ha chiesto al professor Gianpiero Gamaleri, docente di Sociologia delle Comunicazioni all'Università Roma 3.

"Carlo Conti e Paolo Bonolis dal punto di vista sociologico rappresentano due facce della tv", afferma Gamaleri. "Il primo è l'espressione della neo tv nazional popolare gradita da una platea meno giovane e molto attenta all'eleganza e alla misura. L'altro è l'incarnazione dell'italiano medio amante delle battute, spesso sagaci e dal retrogusto malizioso. Un conduttore trasformista che sembra quasi essere su un palcoscenico teatrale. Bonolis infatti, ha la capacità di coinvolgere nelle sue performance concorrenti e pubblico che diventano un tutt'uno nello spettacolo proposto. Carlo Conti non partecipa allo spettacolo, lo presenta restando fedele al suo personaggio che coniuga misura a familiarità senza mai sbavature. Conti sorride, non ride, la sua apparente freddezza di fondo è compensata da familiarità di comportamento, cordialità, educazione all'antica. E' padrone assoluto dello studio, non ha spalle che gli tengono il gioco, come Bonilis che può contare su Luca Laurenti. Solo le Ereditiere lo affiancano in alcuni segmenti dello show, ma restano sempre al loro posto, non vengono coinvolte.

C'è un altro fattore che distingue le due personalità televisive: Paolo Bonolis ha una conduzione quasi carnale. Nel senso che abbraccia i concorrenti, porge loro la mano, li costringe a reagire fisicamente alle sue gag, ammicca come un vecchio amico di giochi. Un comportamento che agli italiani piace, perchè rappresenta la trasgressione, la deroga da atteggiamenti seriosi. Con Bonolis si va a fare una scampagnata in campagna e poi ci si ferma a mangiare in un'osteria, magari alzando leggermente il gomito. Con Carlo Conti si va in un salotto serio, dove magari si parla di letteratura e di filosofia e si beve solo acqua minerale, al massimo una piccola coppa di champagne."

Infine Gamaleri spiega le motivazioni della longevità in video. "Conti e Bonolis sono due maestri degli ascolti perchè nella loro immutabilità cambiano continuamente. Il conduttore de L'Eredità è rassicurante nell'approccio sempre diverso ma elegante e familiare con i concorrenti. Ad ognuno riserva un trattamento personalizzato. Inoltre si noti che il quiz pur avendo schemi fissi, cambia perchè cambiano le reazioni dei partecipanti. Bonolis è un grande conoscitore delle parole, ha un suo vocabolario forbito e singolare che si rinnova ad ogni puntata. E ha dalla sua l'imprevedibilità: il telespettatore non riesce mai ad immaginare le sue reazioni dinanzi ai partecipanti. Ogni momento dello show è una sorpresa.

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