Economia
November 04 2013
"La contraffazione ha un giro d’affari di oltre 400 miliardi di euro l’anno e colpisce tutti i settori, compreso quello dell’arredamento italiano che, proprio in questo momento di crisi, vede nella internazionalizzazione dei suoi prodotti uno dei momenti fondamentali del suo rilancio e per questo chiede una maggiore tutela del Made in Italy". Lo ha detto il presidente di FederlegnoArredo Roberto Snaidero il 25 ottobre scorso a Parma, nella sua relazione introduttiva al 13mo Convegno nazionale di diritto industriale dedicato a “Prodotti di arredo e diritti IP in Cina”, ricordando che “l’arredamento italiano è stato fortemente colpito dalla crisi, con un calo del fatturato dai 40 miliardi di euro del 2008 ai 29 miliardi registrati nel 2012, mentre l’export ha tenuto, passando da 12 a 10 miliardi”.
“Tutelare il Made in Italy nel nostro settore non è solo un contributo importante all’economia del paese” ha detto Snaidero “ma è anche una garanzia di sicurezza per la clientela”. Di fatto la contraffazione pone gli operatori italiani di fronti a veri e propri fenomeni di concorrenza sleale “che ormai non riguardano solo la Cina, ma anche il Brasile. Un fenomeno che” secondo Snaidero “colpisce anche i produttori francesci, spagnoli e portoghesi: ogni anno al Salone del Mobile le nostre aziende presentano prodotti innovativi e abbiamo la certezza che in pochi mesi vedremo gli stessi prodotti copiati in altri paesi e venduti su quei mercati che per noi sono fondamentali per il rilancio del settore”. Al convegno, organizzato all’Università di Parma dal professor Cesare Galli, hanno partecipato anche docenti e avvocati cinesi che hanno illustrato la disciplina di tutela del prodotto industriale nel loro paese. Dal convegno è emerso che solo una perfetta conoscenza delle locali norme di tutela e di procedura d’urgenza, può consentire di trasformare la Cina da pericolo a grande opportunità. E a questo proposito, Snaidero ha ricordato “l’opera che il commissario europeo Antonio Tajani sta svolgendo per sensibilizzare l’Ue contro la contraffazione e a tutela del Made in”.