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January 11 2016
Sono le fedelissime del regime, il volto femminile e meno conosciuto della dittatura nordcoreana. Attorno al leader Kim Jong-un, succeduto nel 2011 al padre, gravitano alcune donne che, in cambio di assoluta fedeltà, hanno guadagnato potere e influenza.
Ri Sol-ju
Quando occorre fornire al popolo un’immagine più rassicurante, al fianco del leader compare la moglie 26enne Ri Sol-ju. Le nozze con l’ex cantante e ballerina dell’orchestra Unhasu risalgono al 2013, i due hanno concepito una figlia. Nelle occasioni ufficiali la donna si conferma una first lady impeccabile (salvo un inciampo: una volta sfoggiò una borsa Dior, brand che non si addice al socialismo ortodosso).
È lei a incarnare la dimensione ‘familiare’ del leader. Quando lo scorso aprile il capo ordinò di arruolare nuove ‘truppe del piacere’ (ragazze tra i 12 e i 14 anni disposte a intrattenerlo secondo i suoi capricci), lei non batté ciglio. Le concubine sono molteplici, la moglie è una soltanto. Si eclissò per alcuni mesi dopo che un’ex fidanzata ballerina di Kim Jong-un ricomparve vicina a lui e visibilmente incinta. Si racconta che la moglie infuriata chiese la testa della rivale, e il marito la accontentò. Una raffica di mitra pose fine alla vita della giovane donna e degli altri dodici membri di un gruppo pop locale.
Kim Yo-jong
È la ‘Lady Macbeth’ di Pyongyang. Apparsa per la prima volta in pubblico al funerale del padre nel 2011, la sua ascesa al potere è stata inarrestabile. Nel 2014 l’agenzia ufficiale di stato Kcna annunciò la nomina della sorella minore del leader, anni 28, a ‘vicedirettrice di dipartimento’ all’interno del potente comitato centrale del Partito dei lavoratori. Con il fratello dittatore ha condiviso il collegio in Svizzera. Oggi è un pilastro del regime riproducendo quell’alleanza che il padre Kim Jong-il aveva saldato con la sorella durante i suoi 17 anni di potere. Una zia caduta in disgrazia dopo l’incriminazione per alto tradimento nei confronti del marito dato in pasto ai cani per ordine di Kim Jong-un.
Ri Chun-hee
È l’anchorwoman più famosa del paese. Nel ‘95 annunciò tra le lacrime il trapasso del Grande leader Kim Il Sung. Nel 2011, con una vis interpretativa non meno efficace, rese nota la scomparsa di Kim Jong-il. Prima di essere impiegata dalla tv di stato, faceva l’attrice. Per il regime è una di famiglia, megafono della propaganda che spaccia povertà economica e isolamento come conseguenza dell’imperialismo americano. Per la notizia della sperimentazione della prima (presunta) bomba a idrogeno Kim Jong-un ha voluto lei che, seppure in pensione dal 2011, ha indossato il tradizionale jeogori in tinta rosa e ha recitato, in favore di telecamera, il copione assegnato.