Corea del Sud, emanata la legge marziale. Ecco cosa succede

Il presidente sudcoreano, Yoon Suk Yeol, ha proclamato la legge marziale, accusando le opposizioni di condurre delle attività antistatali e fondamentalmente in sostegno della Corea del Nord. “Elimineremo le forze anti-stato e ripristineremo la normalità nel Paese il più rapidamente possibile”, ha dichiarato.

Stando a quanto risulta a Panorama.it, sarebbero già stati cancellati eventi pubblici e concerti in tutto il Paese. Il presidente dell’Assemblea nazionale, Woo Won-shik, aveva intenzione di convocare una sessione parlamentare d’emergenza. Tuttavia, secondo quanto riferito dalla Cnn, l’accesso al parlamento sarebbe attualmente bloccato dai militari.

In attesa di conoscere maggiori dettagli, questa crisi viene a inserirsi in un clima di crescente polarizzazione in seno alla politica sudcoreana. In particolare, il presidente appartiene al Partito del Potere Popolare, uno schieramento conservatore, mentre l’Assemblea nazionale è attualmente in mano al Partito Democratico di Corea, che è di orientamento progressista.

Negli scorsi giorni, si sono registrate tensioni sul bilancio, mentre poche settimane fa Yoon Suk Yeol si è dovuto scusare pubblicamente per alcuni comportamenti controversi di sua moglie, Kim Keon Hee (si è parlato di presunto aggiotaggio).

Sullo sfondo, resta la situazione tesa con la Corea del Nord. Truppe di Pyongyang sono state recentemente schierate in Ucraina in sostegno delle forze russe. A ottobre, la Corea del Nord aveva inoltre accusato Seul di aver inviato dei droni su Pyongyang. Dall’altra parte, l’esercito sudcoreano si era detto “pienamente pronto” a rispondere, quando fu riportato che il Nord avesse intenzione di far esplodere le strade che collegano i due Paesi.

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