Economia
May 03 2018
Sono scoppiate fin da subito le polemiche e le contestazioni alle proposte sul nuovo bilancio dell'Unione europea presentato in queste ore dalla Commissione di Bruxelles. In Italia in particolare le attenzioni si sono appuntate sui tagli finanziari che il nostro Paese subirebbe in tema di politiche agricole e di coesione.
Infatti, su di un bilancio che complessivamente metterà sul piatto dal 2021 al 2027 poco meno di 1.300 miliardi di euro, proprio le citate politiche di coesione rappresentano la prima voce con un importo stimato in circa 440 miliardi di euro, seguite a ruota proprio dai fondi per la Pac, la Politica agricola comunitaria, che nel periodo considerato potrà invece beneficiare di circa 378 miliardi di euro.
Un valore quest'ultimo inferiore di circa il 5% rispetto al bilancio precedente, e che come detto, ha fatto scattare subito vigorose critiche nel nostro Paese.
A mobilitarsi contro le proposte del nuovo bilancio comunitario è stata innanzitutto la Coldiretti. "Il taglio dei fondi destinati all'agricoltura - ha sottolineato infatti il presidente Roberto Moncalvo ?" è insostenibile per le imprese e per i cittadini europei che per il 90% sostengono la politica agricola a livello comunitario per il ruolo determinante che essa svolge per l'ambiente, il territorio e la salute?.
Ma anche altre voci del mondo agricolo si sono levate contro i tagli alla Pac. "Con questa proposta ?" ha sottolineato infatti il presidente della Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani Gianni Dalla Bernardina - l'Unione dimostra di avere una visione miope nei confronti di un settore strategico come quello primario e a uscirne penalizzati sarebbero, in particolare, gli agricoltori italiani e degli Stati fondatori dell'Unione, colpiti dal meccanismo della convergenza?.
E non a caso a protestare per questa scelta c'è anche la Francia, che si sente anch'essa molto danneggiata dagli stessi tagli.
Ma se sulle riduzioni di risorse all'agricoltura siamo di fronte a una novità inattesa, meno sorprendente è il fatto che, come d'altronde accaduto già con il precedente bilancio, il nostro Paese si veda gradualmente ridurre la quota di sussidi per la coesione territoriale.
Stiamo parlando infatti di risorse destinate a regioni dell'Unione arretrate economicamente, e dopo il recente allargamento, nonostante nel nostro Mezzogiorno permangano condizioni economiche molto difficili, esistono contesti europei ancora più svantaggiati a cui saranno riservati fondi nettamente maggiori.
Il risultato è che per questa voce l'Italia subirà un taglio di investimenti del 7% rispetto al bilancio precedente. ?Secondo le nostre prime stime ?" ha spiegato in una nota Laura Agea del Movimento 5 Stelle - si tratta di oltre 3 miliardi di euro di minori risorse investite. Chiediamo quindi che il livello di disoccupazione giovanile sia inserito, oltre al Pil, come indicatore principale per quantificare l'assegnazione dei fondi europei".
Un altro fronte questo, che di certo infiammerà la discussione a livello di Parlamento europeo che ora sarà chiamato a giudicare e poi ad approvare le proposte della Commissione europea. E chissà che il passaggio parlamentare non possa condurre a modifiche importanti del bilancio proposto che, come detto, sembra già aver creato un'ampia schiera di delusi. Staremo a vedere.