Così l'economia umbra si è rimessa in moto - FOTO e VIDEO
"L’Italia riparte dall’Umbria" è "il titolo dell'evento che apre la seconda giornata di Panorama d'Italia ma - spiega il direttore di PanoramaGiorgio Mulè - siamo consapevoli che si tratti di un titolo sbagliato perché, in realtà, l'Umbria è già ripartita. C'è solo stata una piccola pausa".
Il perché lo spiegheranno gli ospiti. A partire da Stefano Paggi di Open Fiber del Gruppo Enel, che racconta una case history molto interessante, quella di Perugia, la prima città italiana completamente cablata. Con due aspetti centrali e imprescindibili delle information highways:
- ogni 10% di adozione della banda larga consente un aumento del Pil superiore all'1%;
- la banda larga è il sistema nervoso dell'economia, quindi imprescindibile.
Hi-tech in ogni dove
Open Fiber punta a portare la fibra ottica in tutta Italia entro un paio d'anni anche dove stendere i cavi sarebbe antieconomico. "L'Agenda Digitale 2020 prevede una serie di bandi gara per il cablaggio di tutto il territorio nazionale, comprese le piccole città. Il tutto entro 3 anni".
Al miglioramento dei servizi e all'efficienza energetica che può avere ricadute interessanti sull'intero territorio si sta dedicando anche Christian d’Adamo, responsabile del progetto Contatore elettronico e-distribuzione di Enel che attraverso l'uso dei big data, degli analytics, della domotica, spinge verso lo sviluppo di sistemi di efficientamento futuro delle reti.
Turismo e viabilità, le due grandi sfide
Ma è indubbio che il cuore dello sviluppo economico del territorio umbro è dato dal turismo. E il terremoto, congli effetti che ha avuto su uno dei principali motori economici della Valnerina e soprattutto la strada per la ripresa, sono i temi che maggiormente stanno a cuore alle istituzioni e agli operatori della Regione.
Laura Tulli, presidente della Sezione Spoleto-Valnerina di Confindustria Umbria, conferma le ottime prospettive di ripresa del comparto turistico nonostante il sisma. Il tema critico resta tuttavia quello della viabilità, "in un contesto altamente penalizzato, dove il collegamento con le grandi città ha sempre tempi elevatissimi, dove la rete ferroviaria è inadeguata e dove la struttura aeroportuale opera con grande fatica".
Dello stesso avviso Marco Caprai, presidente Confagricoltura Umbria, che nel rafforzare le tesi della Tulli, afferma che "l'Umbria ha bisogno di comunicare, di diventare una destinazione autentica, una "prima" destinazione".
"Quello che abbiamo deve essere messo in sinergia per creare l'opportunità di ridare collegamenti stradali adeguati in tutte le direzioni, soprattutto a Norcia, per agevolare il turismo e il commercio, compresa la ferrovia" aggiunge Zefferino Monini, presidente Monini Spa.
La linea è tracciata e il turismo non è mai stato così importante come oggi, paradossalmente anche "grazie" al terremoto che ha portato nuova attenzione e interesse sulla Regione. "Quello che è importante tuttavia" conclude Caprai "e che qui da noi si mantenga l'identità di un territorio che è risorsa di qualità, dove vige la calma e i tempi lunghi". E infine il richiamo all'agricoltura, nella quale "c'è bisogno di giovani, di nativi digitali che sappiano come sfruttare al meglio i vantaggi offerti dalle nuove tecnologie".
Tra società civile e Industria 4.0
Non profit, terzo settore, volontariato, comunità: non è così comune vederle associate a uno dei brand multinazionali per eccellenza, quello di Ibm, ospite di Panorama d'Italia con la sua Fondazione, rappresentata dal suo direttore, Angelo Failla. "La ripresa economica, lo sviluppo del territorio, l'industria 4.0 di cui oggi tanto si parla, non possono prescindere dal coinvolgimento degli altri attori della società civile. E noi facciamo proprio questo, intercettando le esigenze e creando un contatto tra i due mondi. Su questo territorio, così delicato sotto il profilo geologico, il nostro impegno si è concentrato sul cosiddetto disaster response and recovery, sfruttando l'Internet of thing e i big data".
Ma non ci sono solo le Fondazioni a occuparsi del territorio sotto il profilo dei fondi e dei finanziamenti. Sergio Zinni, presidente della Consulta delle Fondazioni delle Casse di Risparmio Umbre, racconta come le banche del territorio sostengano la Regione dalla costruzione delle strade alla scuole, fino alla sanità, all'arte e alla cultura. "Negli ultimi anni le fondazioni hanno avuto un ruolo fondamentale nel compensare gli effetti della crisi economico-finanziaria e con grande soddisfazione siamo riusciti a far fronte alle tante richieste. Poi c'è stato il terremoto, e ci siamo messi subito a disposizione dei comuni, per esempio acquisendo i moduli abitativi per le scuole".
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