Viaggi
July 18 2024
Uno tsunami di giovani anima Cracovia, cuore pulsante di una delle 16 regioni polacche: la Malopolska. C’è chi sceglie di fare un giro in carrozza partendo dalla chiassosa piazza medioevale del mercato centrale, chi decide di addentrarsi nel mondo delle cantine sotto i palazzi del centro storico e chi si ritrova nell’ex quartiere ebraico, a piazza Nowy, per scoprire la più buona zapiekanka della città. E’ qui che i ragazzi si mettono in fila e aspettano il proprio turno per mangiare il tipico panino tostato condito con formaggi, funghi e altri ingredienti a scelta. E mentre la piazzetta è nel pieno della sua vitalità, a pochi metri di distanza Francesca ammette di essere fortunata per aver trovato il lavoro che tanto desiderava. Il frequentatissimo ristorante Plac Nowy 1, le ha offerto un ottimo contratto e adesso che finalmente è indipendente si sente più sicura di sè. “Mio padre è italiano, mia madre è polacca. Ho trovato lavoro in Polonia grazie alla conoscenza delle lingue e soprattutto grazie a mia madre che mi ha insegnato il polacco. Qui a Cracovia trovi facilmente lavoro se parli inglese e polacco. La mia autostima si è rafforzata proprio come quella di tantissimi polacchi. Ormai in Polonia è finita l’epoca dell’idraulico polacco. Le donne sono emancipate e il lavoro non manca mai. Sono convinta che noi ragazzi veniamo a Cracovia per l’Università, ma adesso ci spostiamo anche per lavorare qui perché Cracovia è bellissima, super energetica e piena di opportunità. I miei vivono a Napoli, dove è nato mio padre, e diciamolo pure: Napoli è una città meravigliosa come lo è l’Italia. Ovviamente mi mancano, ma per adesso sto bene qui e non torno a casa. Al lavoro non mi pesa mai niente, l’ambiente è dinamico, giovane e il ristorante è ben frequentato. Mi piace vivere a Cracovia e mi piace quello che faccio qui. Io mi muovo sempre con senso di responsabilità verso me stessa e verso gli altri”. L’Università di Cracovia è nata sul modello di quello italiano. Fu fondata nel 1364 da Casimiro il Grande che si ispirò agli atenei di Bologna e Pavia. Oggi, l’ex capitale del Paese è piena di vita e i suoi 18 quartieri sono ben serviti dai mezzi di trasporto. I tram viaggiano in orario e, tra i viaggiatori, ci sono parecchi ucraini. La Polonia e i polacchi hanno aperto le loro case e le loro vite a chi è stato colpito dalla guerra. L’apertura all’Ucraina da parte del popolo polacco ha radici profonde, che risalgono ai 123 anni che videro sparire la Polonia sotto il dominio della Russia, della Prussia e dell’Austria. In quegli anni, i polacchi non si sentirono mai vinti e non cedettero nemmeno quando i russi li liberarono dagli invasori tedeschi. La Malopolska è ricca di storia, cultura, natura incontaminata e non è difficile scoprire piccole attività eco-sotenibili. A pochi chilometri da Cracovia, nel Parco Nazionale Ojcowski, il più piccolo dei 23 parchi polacchi è possibile raggiungere la deliziosa oasi di Pstrag Ojcowski voluta da Magda Wegiel, una donna dalla personalità decisa che dal 2000 ha avviato una attività imprenditoriale contando solo su se stessa. “Dopo aver lasciato Cracovia ho deciso di andare a vivere nei boschi per salvare gli alberi del Parco Nazionale Ojcowski. Così, un giorno quasi per caso, sono stata colpita dalla bellezza degli stagni della Principessa Izabela Fleming Czartoryska. Fu lei che sul finire del XVIII secolo fondò il primo museo polacco, il Czartoryski di Cracovia, dove oggi i turisti ammirano “La Dama con l’Ermellino” di Leonardo Da Vinci. Quindi, la proprietà dei terreni dove ho avviato la mia attività era dei principi Czartoryski. Poi, con il comunismo la proprietà è passata allo Stato e nel 1956 è stato fondato questo piccolo Parco. Quando ho chiesto di poter gestire gli stagni, sono stata fortunata perché non c’erano soldi per coprirli e nemmeno per gestirli. Me li hanno affidati con il vincolo di creare un allevamento di trote. Ce l’ho fatta”. Grazie alla determinazione e alla voglia di riscattarsi socialmente, Magda ha realizzato il suo sogno e insieme a sua figlia, gestisce una delle oasi di relax e benessere più accoglienti della zona. Ecco che la fascinosa Cracovia si muove tra leggende secolari, come quella del drago sputa fuoco che continua ad animare la zona del castello di Wawel, donne emancipate e il dinamismo sfrenato di giovani.