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August 08 2019
La fine del Governo Conte è alle porte; dopo una giornata ad alta tensione tra incontri ad altissimi livelli al Quirinale e a Palazzo Chigi le dichiarazioni di Matteo Salvini lasciano poco spazio all'ottimismo: l'esecutivo ha i giorni contati. L'invito è di presentarsi alle Camere per vedere se esista ancora la maggioranza o meno.
La realtà è che la palla passa ora a Mattarella. Il Presidente della Repubblica da ora diventa arbitro della partita. Una partita complessa ma dalla soluzione semplice e rapida.
Bisogna fare un passo indietro e ricordarsi che il governo gialloverde è nato dopo 3 mesi di consultazioni senza frutto, dopo tentativi di vario tipo, dopo diversi premier incaricati che hanno fallito. I numeri delle elezioni politiche 2018 lasciavano una sola possibilità di maggioranza: Lega + M5S.
Ora che questa unione sembra finita si torna al marzo 2018 e a una situazione senza via d'uscita. Tranne una: il ritorno alle urne. Lo scioglimento delle camere ed il voto ad Ottobre (prima data libera).
La paura è che però il Presidente della Repubblica possa provare soluzioni alternative: Governo del Presidente, o Governo di Responsabilità Nazionale, magari guidato da una figura di prestigio come Mario Draghi.
Trucchi che mascherano solo un intento. Quello di non dare la parola al popolo in nome più che del bene del paese della propria sopravvivenza (parlamentare, annesso super stipendio). Stando ai sondaggi infatti oggi il 60% di senatori e deputati non sarebbe rieletto. La Lega, ad esempio dovrebbe più che raddoppiare i suoi uomini mentre, ad esempio i grillini dovrebbero ridursi del 60%.
Un Governo di Salvaguardia della Poltrona che sarebbe una toppa ancora peggiore del buco.