March 25 2016
Cristiano De André: "La mia Genova, dove tutto è iniziato"
Gianni Poglio
"Nascere a Genova è gia una fortuna immensa" Cristiano De André, classe 1962, figlio di Fabrizio De André e di Enrica Rignon è cresciuto nel capoluogo ligure frequentando insieme al padre i grandi nomi del cantautorato italiano. Dopo le scuole elementari presso un istituto religioso privato, ha studiato chitarra e violino al Conservatorio Paganini.
Il 24 giugno dalla Cavea di Roma partirà il nuovo tour De André canta De Andrè.
"Non dimenticherò mai gli anni dell'infanzia e dell'adolescenza immerso in una città di mare creativa, con una storia importante, la grande storia del Mediterraneo" racconta. "Ho anche l'orgoglio di dire che mio padre è stato importante per fare arrivare Genova al resto del mondo. Non c'è città migliore per un ragazzino: sole, vento, giornate terse, profumi di rosmarino, di spezie, di origano. A Genova quando sei bambino, sembra di essere in vacanza. Quando nasci in una terra così non può che rimanerti nel sangue".
"A Genova sono rimasto anche quando mio padre si è trasferito a Milano. Avrei preferito seguirlo, mi mancava, ho vissuto periodi di grande grande malinconia. Mi piacevano il suo mondo, la sua scelta di vita d'artista, il suo successo. Mi mancava il contatto, avrei preferito vivere la città con la sua presenza. Il fatto che si fosse trasferito a Milano, dove adesso io vivo, mi ha costretto a viverle Genova diversamente diversamente" rievoca."Io l'ho vissuta fino in fondo Genova e mi dispiace dire che negli ultimi anni si è trasformata in una città dura, più pericolosa di altre" dice.
"Nell'ottobre del 2014 sono sceso in piazza per protestare, insieme a molti altri cittadini, dopo l'ennesima alluvione. Avevano detto che c'erano fondi a disposizione per fare opere importanti. Ma i lavori nessuno li ha mai visti iniziare e l'acqua e il fango hanno travolto tutto ancora una volta".
Un flash dall'infanzia: "Mio padre veniva contestato dalla scuola elementare dei preti che frequentavo. Un po' per quel che diceva nelle canzoni e un po' perché aveva scelto di vedere Cristo dalla parte dei Vangeli apocrifi. Sembrava che l'avesse fatto apposta ad iscrivermi in una scuola di preti prima di incidere la Buona Novella...".
A fine aprile, edita da Mondadori, uscirà l'autobiografia intitolataLa versione di C.
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