Cuba: la scommessa di Barack Obama

Non fosse che Fidel è ancora vivo e le mura de L'Avana sono ancora ricoperte di murales che ineggiano alla Revoluciòn, potremmo dire che Cuba è ormai da decenni un Paese post-comunista dove già oggi 400mila persone sono impiegate nel settore privato, decine di società straniere partecipano a imprese commerciali o gestiscono tenute agricole e persino i dissidenti come Yoani Sanchez possono pubblicare fogli di opposizione online senza timore che qualche sgherro del regime li sbatta in galera come spie della Cia.

Non fosse che camminare per l'Habana vecchia è un po' come visitare un museo dove il tempo si è fermato agli anni 60 per poi ritrovarsi, voltato l'angolo, in un bar che potresti trovare sulla Fifth Avenue di New York, l'intenzione di Obama di aprire l'ambasciata americana a L'Habana entro aprile è ancora oggi, paradossalmente, un motivo di dissidio, di pugne, di lotte parlamentari nel Congresso statunitense, tra lobby, dentro e fuori dall'Isola.

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L'Avana, Cuba, 26 gennaio 2014. Una donna cerca di fermare un taxi lungo San Lazaro Street, nel quartiere di Vedado.

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L'Avana, Cuba, 25 gennaio 2014. Un uomo cammina accanto a un murale nel quartiere di Habana Vieja.

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L'Avana, Cuba, 25 gennaio 2014. Una coppia di fedeli della Santeria, vestita interamente di bianco, camminano lungo dei portici in Habana Vieja.

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L'Avana, Cuba, 26 gennaio 2014. I bambini di una scuola in Habana Vieja giocano in cortile indossando il fazzoletto rosso, simbolo della gioventù socialista.

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L'Avana, Cuba, 26 gennaio 2014. Un uomo e il suo nipotino affacciati dal balcone della loro casa, al secondo piano di un palazzo in Habana Vieja.

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L'Avana, Cuba, 26 gennaio 2014. Viste attraverso il finestrino di un taxi, delle automobili americane d'epoca in moto nei pressi del Capitolio Nacional, il Campidoglio, sede del Ministero della scienza, nel quartiere Vieja Habana.

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L'Avana, Cuba, 26 gennaio 2014. Nel quartiere del Vedado, due ragazze di nome Gydis Ricardo Vargas e Yaime Machado Garcia indossano dei foulard con la bandiera degli Stati Uniti.

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L'Avana, Cuba, 26 gennaio 2014. Una donna fa rtorno a casa dal mercato, passando accanto a un murale dipinto dal Comitato per la difesa della Rivoluzione lungo San Lazaro Street, nel quartiere di Vedado.

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HAVANA, CUBA - JANUARY 26: Many Cubans share taxis so to save money during the commute home after work along San Lazaro Street in the Vedado district January 26, 2015 in Havana, Cuba. As diplomats work to reestablish diplomatic ties between Cuba and the United States, Cubans face a new reality that could mean less restricted travel between the former Cold War enemies and easier access to telecommunications technology, building materials and American food products. (Photo by Chip Somodevilla/Getty Images)

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L'Avana, Cuba, 25 gennaio 2014. A mechanic uses a welding torch while repairing a car in an empty lot in the Habana Vieja neighborhood January 25, 2015 in Havana, Cuba. Diplomats from the United States and Cuba held historic talks this week that could restore diplomatic ties and mark the end of more than 50 years of of Cold War-era hostility between the two countries. (Photo by Chip Somodevilla/Getty Images)

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L'Avana, Cuba, 25 gennaio 2014. Danze popolari lungo il Prado boulevard in Habana Vieja.

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L'Avana, Cuba, 25 gennaio 2014. Un gruppo di bambini gioca su dei tubi idraulici in una domenica pomeriggio.

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L'Avana, Cuba, 25 gennaio 2014. Un uomo intento a riparare la sua automobile americana d'epoca.

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L'Avana, Cuba, 25 gennaio 2014. Delle famiglie osservano i passanti dai balconi delle loro case in Habana Vieja.

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L'Avana, Cuba, 25 gennaio 2014. Una carrozza trainata da un cavallo parcheggiata in attesa di turisti accanto a delle automobili americane d'epoca, di fronte agli hotel più costosi in Habana Vieja.

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L'Avana, Cuba, 25 gennaio 2014. Un uomo intento a riparare la sua automobile in Habana Vieja.

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L'Avana, Cuba, 25 gennaio 2014. Dei ragazzi giocano a calcio su un campo di cemento nel centro sportivo giovanile Camilo Cienfuegos.

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L'Avana, Cuba, 25 gennaio 2014. Un partecipante a una gara di Triathlon passa accanto al Castillo de los Tres Reyes Magos del Morro, mentre alte onde si infrangono contro il lungomare Malecon.

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L'Avana, Cuba, 25 gennaio 2014. Un bambino osserva l'intorno aggrappato a uno dei leoni di bronzo collocati lungo il Paseo del Prado.

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L'Avana, Cuba, 19 gennaio 2014. Una Lada di proiezione russa lungo le strade del centro.

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L'Avana, Cuba, 21 gennaio 2014. Una donna sul sedile anteriore di un taxi indipendente in Centro Habana, il municipio della capitale cubana con la più alta densità di popolazione.

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L'Avana, Cuba, 20 gennaio 2014. Una bandiera degli Stati Uniti sulla Chrystler Windsor 1956 di un tassista di nome Miguel.

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L'Avana, Cuba, 20 gennaio 2014. Lavori di tinteggiatura in un cortile.

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L'Avana, Cuba, 20 gennaio 2014. Vecchie auto americane lungo La Rampa, sotto le immagini dei leader rivoluzionari cubani, tra cui Camilo Cienfuegos e il Che Guevara.

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L'Avana, Cuba, 20 gennaio 2014. Macellai nel Mercado Agropecuario nel quartiere di Vedado.

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L'Avana, Cuba, 20 gennaio 2014. Mercado Agropecuario nel quartiere di Vedado.

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L'Avana, Cuba, 20 gennaio 2014. Una venditrice di ananas nel Mercado Agropecuario nel quartiere di Vedado.

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L'Avana, Cuba, 20 gennaio 2014. Bottiglie di succo di limone, salsa di pomodoro e altri prodotti alimentari in vendita nel Mercado Agropecuario nel quartiere di Vedado.

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L'Avana, Cuba, 20 gennaio 2014. Scambio dei numeri di telefono nel quartiere di Vedado.

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L'Avana, Cuba, 20 gennaio 2014. Affreschi raffiguranti le prime pubblicazioni a stampa e la popolarità dei quotidiani nella sede dell'ex quotidiano El Noticioso y Lucero.

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L'Avana, Cuba, 20 gennaio 2014. Studenti e insegnanti danzano nella Casa de Tango, fondata da Ruben Diz Daubar nel 1995 per onorare la passione di suo nonno per la danza.

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L'Avana, Cuba, 21 gennaio 2014. Un uomo fuma seduto sulla soglia di casa accanto a due dalmata.

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L'Avana, Cuba, 21 gennaio 2014. Un meccanico ripara una bicicletta con strumenti rudimentali lungo una via del centro.

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L'Avana, Cuba, 21 gennaio 2014. Una giovane famiglia attraversa una strada nel municipio di Centro Habana.

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L'Avana, Cuba, 21 gennaio 2014. Venditori di frutta riflessi nello specchietto di un motorino presso un incrocio molto trafficato del centro.

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L'Avana, Cuba, 21 gennaio 2014. Tre adolescenti osservano i turisti e i residenti passeggiare lungo il Paseo del Prado.

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L'Avana, Cuba, 21 gennaio 2014. Un'antica auto americana passa accanto al Castillo San Felipe del Morro, presso il Paseo del Prado.

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L'Avana, Cuba, 21 gennaio 2014. Pescatori sul lungomare Malecon.

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Havana street, a Cuba, al seconod posto in classifica


LA FINE DELLA GUERRA HABANA CLUB VS BACARDI
È come se le vecchie generazioni, rintanate a Miami, a Washington o a l'Habana, continuassero a nutrire nostalgia per una contrapposizione che già oggi, per i giovani figli di esiliati negliUsa o per i cubani under 30, non esiste più. Sono loro che hanno abbattuto il muro, prima che la gerontocratica classe dirigente cubana prendesse  atto dell'indefindibilità della parità tra peso e dollaro. Sono loro - a Varadero o in Florida - che hanno vinto questa guerra ultradecennale che non ha visto nessun vincitore.

Sono loro, i giovani, che silenziosamente hanno cambiato l'isola prima che Raul fosse costretto dalla crisi che attraversa l'Isola dal periodo especial a oggi a consentire ai suoi concittadini di vendere le loro  Buick, di affittare le case agli stranieri, di aprire la loro piccola attività in alcuni settori chiave come l'agricoltura, il turismo, il piccolo commercio. Il tempo in cui si combatteva una guerra anche estetico-politica tra l'Habana club socialista e il Bacardi capitalista è tramontata senza che molti - salvo i giovani, dentro e fuori Cuba - se ne fossero accorti.


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Fidel Castro e Ernesto "Che" Guevara a L'Avana nei primi anni '60.

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Fidel Castro a New York in una foto del 1955 durante un'intervista.

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Fidel Castro si sfrega le mani per il freddo pungente durante la visita alla Grande Muraglia cinese nel dicembre 1995.

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2 ottobre 2000. Castro rende omaggio alla salma dell'ex leader canadese Pierre Trudeau, il primo leader a visitare Cuba dopo la rivoluzione del 1959.

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Giugno 1970. Fidel Castro e Osvaldo Dorticos Torrado parlano con i medici cubani in procinto di partire per il Perù come volontari per l'intervento umanitario in seguito al grave terremoto che colpì il Paese sudamericano.

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18 aprile 1959. Washington D.C. La stretta di mano tra Nixon, allora vicepresidente, e Fidel Castro prima della conferenza stampa.

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15 febbraio 1965. Fidel Castro durante una partita di baseball, sport nazionale cubano.

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Cuba gennaio 1979. Fidel Castro e Saddam Hussein. A destra si riconosce il fratello di Fidel, Raul Castro.

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Bahia de Cochinos, Aprile 1961. Fidel spunta dalla torretta di un blindato nei giorni del tentato sbarco americano a Cuba.

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L'incontro storico tra Fidel e Papa Giovanni Paolo II, il 21 gennaio 1998.

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1960. Ernest Hemingway consegna a Fidel castro tre premi per altrettante gare di pesca.

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Fidel Castro (al centro) e un gruppo di compagni a Los Palos, provincia de L'Avana nel 1953, durante la preparazione dell'assalto alla caserma Moncada, sede di una guarnigione dell'esercito sotto la dittatura di Fulgencio Batista.

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Fidel Castro in una foto d'epoca

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Ambasciata Vaticana di Cuba. Fidel Castro in una delle ultime apparizioni pubbliche incontra il successore di Woityla, Benedetto XVI. 29 marzo 2012.

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Fidel Castro con papa Woityla in una delle poche immagini del leader cubano in abiti borghesi. Durante il viaggio il Papa disse ai giornalisti che avrebbe chiesto agli Stati Uniti la rapida risoluzione dell'embargo a Cuba.

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Fidel Castro con il presidente del Nicaragua Daniel Ortega nel 1988.

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Il giovane avvocato Fidel Castro in Messico nel 1956, mentre prepara l'attacco al regime di Batista.

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Fidel Castro durante il discorso alle Nazioni Unite del 26 settembre 1960.

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Fidel Castro lascia il governo di Cuba nel 2008 per motivi di salute, lasciando il posto al fratello Raùl.

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Fidel Castro, nel 1982, con Enrico Berlinguer. A sinistra, il giornalista di PanoramaGiorgio Oldrini

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Amato, odiato, controverso, colto, di rara capacità oratoria. Il mito di Fidel, nonostante tutto, resiste al tempo e all'usura

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L'Avana, novembre 1974. Yasser Arafat abbraccia il leader cubano Fidel Castro

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Hugo Chavez ritratto con l'amico di sempre, Fidel Castro. Il presidente venezuelano negli ultimi due anni si è sottoposto a quattro operazioni all'Avana per sconfiggere il cancro (Credits: Ansa/Ahmed Velasquez)


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Gabriel Garcia Marquez con il presidente boliviano Evo Morales in Havana durante la parata militare per i festeggiamenti degli 80 anni di Fidel Castro  e per i 50 anni dalla rivoluzione cubana


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Il presidente cubano Fidel Castro con Gabriel Garcia Marquez mentre firma una scatola speciale di sigari che verrà messa all'asta e venduta per 523 mila dollari destinati a comprare medicine per i bambini malati dell'ospedale di Havana


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Da sinistra: il premio Nobel per la Letteratura Gabriel Garcìa Marquez, il Presidente cubano Fidel Castro e il regista Fernando Birri durante l'inaugurazione della Scuola internazionale di cinema a San Antonio de los Banos, in provincia di Havana. È il 15 dicembre del 1985


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Una donna tiene una gigantografia con le foto del leader cubano Fidel Castro e dell'ex presidente venezuelano Hugo Chavez durante la manifestazione per il 1 maggio


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10 gennaio 2013. L'ex presidente cubano Fidel Castro, 87 anni riappare in pubblico

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LA DIFFICILE TRANSIZIONE
Rimane il problema di una transione ordinata e pacifica a un sistema più aperto e dinamico di cui Cuba, dopo il crollo dell'Urss, ha disperatamente bisogno. L'ipotesi di un trapasso morbido a un sistema diverso, ma pur sempre gestito dal Partito comunista, appare nel lungo periodo come difficilmente sostenibile. Il modello cinese, per un Paese che è a un tiro di schioppo dalle coste americane e che non ha le stesse risorse dell'Impero cinese, appare oggi, secondo gran parte degli analisti dei laboratori strategici occidentali, come difficilmente praticabile, almeno nel lungo periodo. Come difficilmente praticabile appare un passaggio violento alla russa, dove la tradizionale nomenklatura comunista si reinventò oligarchia economico-finanziaria, saccheggiando negli anni 90 gran parte della ricchezza nazionale dell'ex impero rosso.

C'è poi da tener conto che il passaggio a un regime multipartitico come chiedono gli Stati Uniti da quasi mezzo secolo di per sé non è garanzia di apertura, né di democrazia: in America Latina esiste un termine - democradura (democrazia formale e dittatura) -  che descrive bene lo stato miserevole in cui versano molti Paesi latinoamericani. È quello che vogliono i liberali americani?  

LA SCOMMESSA DI OABAMA
Il nazionalismo cubano alla José Martì, unito a una storica diffidenza verso le pretese imperiali degli yankees, è l'unica eredità forte dell'epoca castrista che sopravvive anche tra le nuove generazioni di cubani. La questione è come facilitare la transizione senza pretendere, fuori tempo massimo, lo scalpo dell'avversario. Raul e Barack, in modi diversi, si sono dimostrati pragmatici e realisti. Ma i nostalgici, negli Stati Uniti e a Cuba, sono ancora molti e possono imporre ancora qualche stop a questo processo di disgelo che nel lungo periodo appare come irreversibile. Obama, comunque, ha fretta e vuole mettere il Congresso in mano ai repubblicani di fronte al fatto compiuto. Prima di terminare il mandato, vuole consegnare ai posteri due risultati che da soli consegnerebbero la sua presidenza alla Storia: il disgelo con Cuba e con l'Iran, storici nemici degli Stati Uniti. Ci riuscirà? Se ce la facesse sarebbe un piccolo grande capolavoro politico.

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