Dal Mondo
November 03 2020
Siamo in guerra e purtroppo non solo contro il Covid. Il terrorismo islamico da un mese ha rialzato la testa e dalla Francia all'Austria sta lasciando la sua drammatica scia di sangue sulle nostre strade e nelle nostre chiese.
Il bilancio di quanto avvenuto a Vienna non è ancora definitivo, uno dei terroristi è infatti ancora in fuga, libero di sparare tra la folla ed uccidere ancora. Quella che ormai è chiara è la matrice. Il Ministero dell'Interno ha parlato di terrorismo islamico ed anche su alcuni siti jihadisti si comincia a mettere la firma su quanto accaduto, e si festeggia.
Era purtroppo una cosa prevista; certo, non sapevamo dove e quando avrebbero colpito ma da giorni tutti gli esperti di terrorismo impegnati a spiegare le ragioni degli attacchi a Parigi, Nizza, Avignone, erano concordi nel sostenere che ci sarebbero stati altri attacchi ed altri morti. Diversi Imam infatti sul web come nelle loro moschee da settimana chiedevano ai loro ascoltatori di colpire l'Europa, con ogni mezzo. I terroristi di Vienna come si vede dai video che raccontano la nottata di sangue e come confermato dalle autorità "sono ben addestrati e pericolosi". A Nizza ha invece colpito un cane sciolto con un coltello (ed una piccola rete di amici e simpatizzanti). E se non si avesse un coltello la storia ci ha insegnato che basta anche la propria auto per fare una strage.
L'Europa è sotto attacco, una guerra scoppiata dopo la ricomparsa delle ormai tristemente famose vignette di Charlie Hebdo, compresa l'ultima, quella che ha scatenato la rabbia di Erdogan contro Macron. Quella stessa Europa che fa dell'accoglienza un valore, che la difende, che per cercare di "non discriminare" gli stranieri ed i musulmani cancella parte della propria cultura e delle proprie tradizioni.
Basta vedere cosa succede in Italia dove mandiamo a processo un ex Ministro dell'Interno reo di aver bloccato gli sbarchi dei migranti mentre, una volta riaperti i porti, accogliamo tra gli applausi del mondo dei #restiamoumani proprio su uno di quei barconi il giovane che ha decapitato due persone nella Chiesa di Nizza.
Bisognerebbe cambiare, ma cambiare davvero. Servirebbero maggiori controlli e limiti per chi arriva in Europa; servirebbe che il mondo islamico condannasse, isolasse, indicasse chi simpatizza per i terroristi, chi oggi (magari solo nel segreto della sua casa) festeggia ad ogni strage compiuta; servirebbe non aver paura di quello che siamo, di un presepe a scuola o di un crocifisso nei locali pubblici.
Servirebbe un po' di coraggio, in Italia e nell'Europa tutta. Perché, come confermano tutti gli esperti di terrorismo islamico, colpiscono da noi perché hanno capito la nostra debolezza.