L'album del giorno: Daft Punk, Random Access Memories

Un classic album, uno di quei dischi che lasciano un segno profondo nel corso dei decenni: questo è il disco-capolavoro del duo francese, vincitore di quattro Grammy Award e certificato come il vinile dance più venduto nel decennio 2010-2020. Per la bellezza della musica e anche per l'inarrivabile qualità del suono (consigliassimo l'ascolto a 33 giri)

Un omaggio alla scena disco dance degli anni 70 e 80, realizzato da un team di professionisti straordinari (Nile Rodgers, Pharrell Williams, Omar Hakim alla batteria, Nathan East al basso, Chilly Gonzales al piano, e poi, ancora, in veste di special guest, Julian Casablancas degli Strokes, il compositore Paul Williams, Panda Bear, degli Animal Collective, Giorgio Moroder e Dj Falcon.

Non c'è una nota fuori posto nelle canzoni di un disco che parla alla perfezione il linguaggio del funky e della disco music newyorkese degliChic in Give music back to life,Lose yourself To Dance e nell'hit mondiale Get Lucky. A riannodare ulteriormente i fili tra passato e presente c'è anche la voce narrante di Giorgio Moroder in un brano extralarge (Giorgio By-Moroder) che tiene insieme la dance e le aperture epiche del progressive rock targato 70's.

Proprio in questo sta la bellezza di Random Access Memories, il cui concept è sparigliare i generi, tenere insieme quello che non era mai stato accostato prima. Come l'incontro tra Daft Punk e Strokes che avviene in Instant Crush o gli otto minuti di Touch con un intro psichedelico che sfocia in una cavalcata pop a metà strada tra Ennio Morricone e gli Enigma.

A chiudere il disco, la grande bellezza di Contact, una suite travolgente tra dance, noise e progressive rock, con una sezione ritmica letteralmente esplosiva. Impressionante. Ieri come oggi...

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