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Per ricordare Dalla Chiesa i fiori del capitano Ultimo e la polemica con Crocetta

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Un'immagine dei funerali di Dalla Chiesa e della moglie celebrati dall'allora Arcivescovo di Milano, Cardinale Carlo Maria Martini


ANSA/MIKE PALAZZOTTO
33mo anniversario della strage di via Carini. Un cuscino di rose bianche con la scritta "al nostro comandante per sempre" e firmato Capitano Ultimo, è stato deposto ai piedi della lapide in via Isidoro Carini. Palermo-3 Settembre 2015.

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Carlo Dalla Chiesa il giorno delle nozze con la moglie, Emanuela Setti Carraro


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Il Generale dei Carabinieri, Carlo Alberto Dalla Chiesa


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Un momento della cerimonia di commemorazione in ricordo del generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa e della moglie Emanuela Setti Carraro, uccisi il 3 settembre di 33 anni fa nel capoluogo siciliano. PALERMO 3 Settembre 2015

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Un'immagine dei funerali del Generale Dalla Chiesa, con il suo cappello sulla bara


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L'auto di Emanuela Setti Carraro, moglie di Dalla Chiesa, crivellata dai colpi dei killer in via Carini


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Un momento della cerimonia di commemorazione in ricordo del generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa e della moglie Emanuela Setti Carraro, uccisi il 3 settembre di 33 anni fa nel capoluogo siciliano. PALERMO 3 Settembre 2015
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Il generale Carlo Alberto dalla Chiesa ai funerali del giornalista Walter Tobagi.
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Carlo Alberto Dalla Chiesa e la seconda moglie Emanuela Setti Carraro nel giorno del loro matrimonio nella cappella del castello di Ivano Fracena, in provincia di Trento, il 12 luglio 1982.
Museo Storico di Voghera
La A112 dove trovò la morte il Generale dalla chiesa assieme alla moglie esposta nelle condizioni in cui si trova dal 3 settembre 1982 in una stanza del Museo Storico di Voghera.
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La Autobianchi A112 Elegant guidata da Emanuela Setti Carraro poco dopo l'agguato del 3 settembre 1982.

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L'auto con i corpi straziati di Dalla Chiesa e della moglie


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L'auto di Dalla Chiesa crivellata di colpi dai killer della mafia in via Carini


Il timbro della cerimonia per il 33/esimo anniversario della strage di via Carini sta nel gesto, passato quasi inosservato, di Rita Dalla Chiesa. Accompagnata dalla sorella Simona, l'ex conduttrice di Forum, che vive ormai tra Roma e Palermo, ha deposto ai piedi della lapide che ricorda il padre Carlo Alberto Dalla Chiesa, assassinato dalla mafia il 3 settembre del 1982 assieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all'agente Domenico Russo, una cuscino di rose bianche con la scritta "al nostro comandante per sempre".

L'omaggio del capitano Ultimo

Non un cuscino qualunque. A inviarlo è stato il capitano Ultimo, l'ufficiale che arrestò Totò Riina, finito sotto inchiesta per la mancata perquisizione del covo del capomafia e da qualche mese inibito a svolgere attività d'indagine. In lui, Rita Dalla Chiesa rivede il carattere del padre, l'attaccamento alla divisa, il rispetto dello Stato e la devozione per l'Arma. Un gesto simbolico, insomma, quello della figlia del generale nell'alveo di una breve cerimonia alla quale hanno preso parte il ministro dell' Interno, Angelino Alfano, e autorità istituzionali, militari e civili.

L'assenza di Crocetta

Per la Regione siciliana non c'era il governatore Rosario Crocetta, in sua rappresentanza la vice Mariella Lo Bello. Ma tanto è bastato ad accendere una piccola polemica: "Crocetta assente? Ah sì, non me ne ero accorta. Come mai? Amava il generale Dalla Chiesa, Crocetta? È in vacanza? Non so, chiedo, da giornalista mi piacerebbe sapere perché qui non c'è Crocetta". "Non so perché ma ho sempre avuto la sensazione che mio padre, amato anzi amatissimo in tutta Italia, in realtà a Palermo fosse di serie B, probabilmente perché non era siciliano", riflette Rita Dalla Chiesa. "Però è anche vero che da quella sera è cambiato molto a Palermo", aggiunge, notando che rispetto al passato adesso da alcuni balconi dei palazzi vicini qualcuno si affaccia per seguire la cerimonia.

Il ricordo di Mattarella

Ricordando Dalla Chiesa, il capo dello Stato, Sergio Mattarella, sottolinea che "con la sua inflessibile battaglia contro l'insidiosa opera di organizzazioni terroristiche e criminali e la sua azione intelligente e tenace, rappresenta particolarmente per le nuove generazioni un grande esempio". E il sacrificio di uomini e donne impegnati nella lotta alla violenza mafiosa e "nella strenua difesa dei principi democratici costituisce un costante e severo richiamo, per le istituzioni e i cittadini, a una comune offensiva contro ogni forma di criminalità organizzata e le sue ramificazioni nel tessuto sociale". A fine cerimonia, altra nota polemica. Protagonista la Cgil. Sistemando le corone di fiori, l'una accanto all'altra, lungo il marciapiede sotto la lapide, qualcuno ha dimenticato quella della Cgil, lasciata appoggiata a un edificio, sul marciapiede opposto. Una "dimenticanza" che ha mandato su tutte le furie i sindacalisti presenti alla cerimonia: "È il secondo anno che accade". (ANSA).

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