Lifestyle
May 12 2021
È Volevo nascondermi di Giorgio Diritti il film trionfatore della 66^ edizione dei David di Donatello: 7 le statuette conquistate (sulle 15 candidature) per il biopic sul pittore Antonio Ligabue, tra cui le più pesanti come miglior film, migliore regia, migliore attore protagonista a Elio Germano, che già era stato premiato l'anno scorso al Festival di Berlino, il 29 febbraio 2020, quando i cinema italiani avevano appena cominciato a chiudere i battenti per la pandemia. Oggi, invece, da poche settimane hanno ricominciato ad riaccendere i proiettori (dal 26 aprile nelle regioni «gialle») .
E anche la cerimonia di premiazione, in presenza pur su due sedi diverse per consentire il distanziamento imposto dal virus, ha voluto iniettare la speranza della ripartenza, prudente (l'anno scorso la cerimonia si è svolta in uno studio vuoto, con i candidati collegati da casa). Dagli studi televisivi Fabrizio Frizzi di Roma e in collegamento con il Teatro dell'Opera sempre della Capitale, dove risiedevano soprattutto i candidati delle categorie più tecniche, Carlo Conti ha condotto una serata sobria (trasmessa su Rai 1), sempre un po' noiosetta, ma screziata da momenti e parole emozionanti. Come il discorso di ringraziamento di Emma, 12 anni, la figlia di Mattia Torre, premiato postumo per la scoppiettante sceneggiatura della commedia Figli: «Volevo fare i complimenti a mio padre, che è riuscito a vincere questo premio anche se non c'è più. Lo dedico al mio fratellino Nico e a mia madre che non si arrende mai. Bravo papà». Per lei, chiamata da Conti, la standing ovation. E che emozione – e anche che tensione, visti l'andamento traballante pur sorretta da Conti e dal figlio e i groppi in gola che la costringevano a varie a pause – vedere Sophia Loren, a 86 anni, ricevere un ennesimo David come migliore attrice protagonista, per La vita davantia sé di suo figlio Edoardo Ponti: «Madonna mia, aiutateme. È difficile credere che la prima volta che ho ricevuto un David è stato più di 60 anni fa. Ma stasera sembra di nuovo la prima volta. L'emozione è la stessa. E la gioia è la stessa». Per chiudere: «Ringrazio mio figlio, forse sarà il mio ultimo film, ma io sempre voglia di fare un nuovo film, perché senza cinema non posso vivere». Per lei spontanea standing ovation. E undicesimo David.
Nonostante gli 88 anni, invece, Sandra Milo è sembrata vivace, sgargiante e vitale, sempre con la sua aria fatata, nel ritirare il David alla carriera: «Non è mai troppo tardi per ricevere un premio. Grazie!». David Speciale 2021 a Monica Bellucci e a Diego Abatantuono.
Mascherine nere, tanta voglia di ripartire, i candidati erano quasi tutti presenti. E da Pierfrancesco Favino, pur uscito a mani vuote (era in corsa come miglior attore protagonista per Hammamet), arriva la più bella proposta: «Vorrei chiedere che si insegnasse il cinema e il teatro a scuola, ai nostro ragazzi, ma non nel pomeriggio, durante le lezioni. Dal cinema e dal teatro si impara tanta vita».
Tra gli sconfitti della serata c'è Le sorelle Macalusodi Emma Dante, che avrebbe meritato di più: 6 candidature e nessun premio. Anche Favolacce di Damiano e Fabio D'Innocenzo probabilmente si aspettava - giustamente - qualcosa di più: 13 candidature e solo 1 premio (per il montaggio). Ben 14 le candidature per Hammamet, il film su Craxi, solo 1 David per il trucco. 11 le candidature di Miss Marxdi Susanna Nicchiarelli, 3 i David portati a casa. Delle 11 candidature de L'incredibile storia dell'Isola delle Rose di Sydney Sibilia, 3 i David: migliori effetti visivi, migliori attore e attrice non protagonista a Fabrizio Bentivoglio e Matilda De Angelis. Emozionata e sorpresissima lei, e anche noi, sinceramente: Matilda è talentuosa e lanciatissima, ma non era questa la sua interpretazione migliore.
Altra sorpresa, che sa di burla giocosa: chi ha potuto togliere il David di Donatello a Laura Pausini e alla sua canzone Io sì dal film La vita davanti a sé, che già ha vinto un Golden Globe e ha sfiorato un Oscar? Solo Checco Zalone poteva centrare l'impensabile impresa! La sua beffa in note, Immigrato da Tolo Tolo, ha avuto la meglio, con tanto di sorriso divertito di Laura, che ha aperto comunque la cerimonia dei David cantando dal Teatro dell'Opera, e poi nella platea degli Studi Fabrizio Frizzi ha commentato: «La vita davanti a sé è un film per cui ho vissuto tanti sogni. Ho tremato più qui che agli Oscar, in Italia me la faccio ancora più sotto, mi ca*o sotto».
Nell'In Memoriam nostrano sono stati ricordati soprattutto Ennio Morricone e Gigi Proietti, ma anche Franca Valeri, Ezio Bosso, Valentina Pedicini, Mattia Torre…
Un'edizione speciale come questa, segnata dal Covid, non poteva non prevedere anche tre targhe speciali ai sanitari che hanno permesso che i set potessero tornare a lavorare, in sicurezza.
Da Giorgio Diritti un immancabile omaggio ad Antonio Ligabue, che nelle sue curvature fisiche messe addosso da Germano, nelle bizze caratteriali, nella sua arte spontanea e fulgente, è l'anima di Volevo nascondermi: «Grazie ad Antonio Ligabue, un uomo forse ai margini della società e dello sguardo di tanti, ma in realtà un grande uomo nella volontà di esprimere se stesso e come artista».
L'auspicio di Conti che fa da sigillo alla serata è quello che tutti sottoscriviamo: «L'augurio è che la prossima volta si possa tornare tutti insieme, senza le maschere sul volto, a far vedere le nostre espressioni». E che i film possano sempre più risplendere in sala.
Ecco tutti i premi.
Miglior film
Volevo nascondermi di Giorgio Diritti
Migliore regia
Giorgio Diritti per Volevo nascondermi
Migliore attrice protagonista
Sophia Loren per La vita davanti a sé
Migliore attore protagonista
Elio Germano per Volevo nascondermi
Miglior regista esordiente
Pietro Castellitto per I predatori
Migliore produttore
Miss Marx - Marta Donzelli, Gregorio Paonessa per Vivo film con Rai Cinema; Joseph Rouschop e Valérie Bournonville per Tarantula Belgique
Migliore attrice non protagonista
Matilda De Angelis per L'incredibile storia dell'isola delle rose
Migliore attore non protagonista
Fabrizio Bentivoglio per L'incredibile storia dell'isola delle rose
Migliore sceneggiatura originale
Mattia Torre per Figli
Migliore sceneggiatura non originale
Marco Pettenello e Gianni Di Gregorio per Lontano lontano
Migliore autore della fotografia
Matteo Cocco per Volevo nascondemi
Migliore scenografia
Ludovica Ferrario e Alessandra Mura (scenografia), Paola Zamagni (arredamento) per Volevo nascondermi
Miglior montatore
Esmeralda Calabria per Favolacce
Miglior suono
Volevo nascondermi - Presa diretta: Carlo Missidenti; Microfonista: Filippo Toso; Montaggio: Luca Leprotti; Creazione suoni: Marco Biscarini; Mix: Francesco Tumminello
Migliori effetti visivi
Elisabetta Rocca & Stefano Leoni per L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Miglior costumista
Massimo Cantini Parrini per Miss Marx
Migliore acconciatore
Aldo Signoretti per Volevo nascondermi
Miglior truccatore
Hammamet - Luigi Ciminelli (truccatore); Andrea Leanza e Federica Castelli (truccatore prostetico o special make-up)
Miglior compositore
Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo - Downtown Boys per Miss Marx
Migliore canzone originale
Immigrato dal film Tolo Tolo, cantata da Luca Medici; testi e musica di Luca Medici e Antonio Iammarino
Miglior documentario
Mi chiamo Francesco Totti di Alex Infascelli
Miglior film straniero
1917 di Sam Mendes
David giovani
18 regali di Francesco Amato
Miglior cortometraggio
Anne di Domenico Croce e Stefano Malchiodi
Premio dello spettatore
Toto Tolo di Luca Medici