Economia
March 01 2016
La deflazione è il vero pericolo dell’economia europea, e italiana in particolare. Il tasso d’inflazione dell’Europa a 17 è pari allo 0,2% quando invece il livello ottimale si aggira intorno al 2%. Se la deflazione non viene combattuta rischia di innescare una spirale pericolosissima che aggraverebbe ancora di più la recessione. Il grafico spiega perché.
Un calo continuato dei prezzi farà anche la felicità del consumatore ma innesca un circolo vizioso il cui primo effetto è che le imprese guadagnano meno ed hanno meno liquidità aziendale. Il secondo effetto è che, avendo meno capitali provenienti dall’attività commerciale, riducono la produzione e rinunciano a nuove assunzioni, visto che con quello che vendono non guadagnano o guadagnano troppo poco. Questo aumenta la disoccupazione con l’effetto di far circolare ancora meno denaro nel Paese. Se le imprese non sono veloci a ridurre il livello produttivo dei loro impianti, rischiano di immettere sul mercato merce che resta invenduta con l’effetto che se tagliano la produzione non assumono (o, peggio, licenziano) e se non tagliano alimentano ancora di più la spirale perché si trovano costretti ad abbassare i prezzi dando ulteriore spinta alla deflazione.
Questo è il motivo per il quale bisognerebbe, almeno in questa fase, temere di più il calo dei prezzi, cioè la deflazione, più che il loro aumento, ovvero l’inflazione. È per questo motivo che, dopo la sciagurata decisione del 2008 della Bce di alzare i tassi d’interesse in Europa, la strada intrapresa dalla Bce è stata quella che ha portato a 0,05% il costo e denaro. Un livello a un soffio dallo zero, così come ad un soffio dallo zero è il livello del tasso interbancario, quello che le banche si pagano a vicenda quando chiedono o prestano soldi reciprocamente.
Gli effetti, però, non sono stati quelli ci si aspettava e questo significa che la Bce, come tutte le banche centrali, non ha, in realtà, gli strumenti adeguati per indurre i prezzi a crescere (o non li possono usare per motivi politici). Per questo la deflazione resta lo spettro che si aggira per l’Europa.